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Gentile Direttore, Federsanità è in piena linea con Simeu rispetto alla proposta di una maggiore valorizzazione economica del lavoro di medici e operatori dell’Emergenza-Urgenza attraverso provvedimenti che tengano conto anche dell’impossibilità dei medici di Emergenza e Urgenza di svolgere attività libero professionale, differentemente dalla massima parte dei colleghi, allo scopo non solo di premiare un’attività oggettivamente difficile, faticosa e usurante, ma anche di arrestare l’attuale fuga dai Pronto Soccorso di professionisti preziosi e difficilmente sostituibili. Il Pronto Soccorso è per sua natura una delle aree a maggiore complessità all’interno di una struttura ospedaliera. Ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad una continua e costante “fuga” di medici e infermieri dalla prima linea. I pronto soccorso italiani contano su forze sempre più esigue e potrebbero rapidamente collassare. Chi lavora nei dipartimenti di emergenza-urgenza “scappa” verso impieghi meno gravosi in termini di carichi di lavoro ed economicamente più remunerativi. I problemi del Pronto Soccorso sono quasi sempre esterni allo stesso, legati invece alla gestione dell’organizzazione dei posti letto di area medica all’interno dell’ospedale e, più in generale, all’organizzazione sanitaria sul territorio. Ma crediamo doveroso un intervento a partire dalla prossima tornata contrattuale, non sufficiente a risolvere il problema ma certamente un segnale verso professionisti chiamati ad affrontare in prima linea le contraddizioni del nostro sistema sanitario. Le proposte? Certamente una valorizzazione della posizione fissa che riconosca l’impegno, la professionalità, i rischi dei medici e professionisti sanitari d’urgenza, ma anche la necessità di individuare leve di governo dello stress lavoro correlato, quali, ad esempio, l’avvicendamento in altri servizi dopo un certo numero di anni di attività. Tiziana Frittelli Presidente di Federsanità
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Martedì 17 MAGGIO 2022
Il lavoro in Pronto soccorso va pagato di più
per superare il problema della carenza di medici, soprattutto nelle discipline destinate all’emergenza, sarebbe utile valutare l’esigenza, in sede di implementazione dei contratti collettivi, di valorizzare, già in termini di graduazione e differenziazione della stessa retribuzione di posizione, quei fattori organizzativi oggettivamente implicanti una posizione di maggiore esposizione allo stress lavorativo e alla responsabilità medico legale afferente.
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