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Venerdì 20 MAGGIO 2022
Vitamina D. A due anni e mezzo dall’introduzione della Nota 96 spesa e consumi in calo del 18%. Ma in alcune Regioni gli effetti non si sentono

La misura introdotta due anni fa ha limitato la prescrizione della vitamina D a carico del Ssn. La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione in termini di consumi, soprattutto tra le donne. In Campania, Molise, Sardegna consumi in crescita. IL REPORT

Nei primi ventotto mesi di applicazione della nota 96 si registra una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci in Nota di circa il 18,3% rispetto ai periodi precedenti, sia in termini di confezioni erogate sia di spesa sostenuta dal SSN, con un risparmio medio mensile di circa 4,6 milioni di euro. A riferirlo è l’Aifa nel suo nuovo monitoraggio della misura introdotta due anni fa ha limitato la prescrizione della vitamina D a carico del Ssn.

Non si osservano importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della nota.

A livello regionale, l’impatto della nota è da considerarsi eterogeneo: osserviamo Regioni più virtuose che registravano spesa e consumi inferiori alla media italiana già prima del provvedimento e che continuano a beneficiare degli effetti della Nota 96. In altre Regioni (Campania, Molise, Sardegna), invece, la Nota sembra perdere efficacia e addirittura si osserva una ripresa dei consumi.

Pertanto Aifa “raccomanda alle Regioni di mantenere alta la sensibilizzazione sulla medicina generale al fine di assicurare la prescrizione appropriata della vitamina D e analoghi”.

La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione in termini di consumi, soprattutto tra le donne.

 

 

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