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Venerdì 20 MAGGIO 2022
Studi clinici. Scaccabarozzi (Farmindustria): “Ogni anno investiti oltre 700 milioni in Italia dalle imprese del farmaco”

"Le aziende farmaceutiche si fanno carico di tutte le spese connesse agli studi, come ospedalizzazione, farmaci ed esami diagnostici. E assicurano così al Servizio Sanitario Nazionale importanti risorse e minori costi. Ogni euro investito in Italia dalle imprese, secondo un’indagine di Altems, genera un beneficio complessivo per il Ssn pari a 2,77 euro". Così il presidente di Farmindustria in occasione dell’International Clinical Trials Day.

“Oltre 700 milioni di euro investiti ogni anno in Italia dalle imprese del farmaco in studi clinici. Una cifra che rappresenta il più alto contributo al sistema nazionale di ricerca”.

Così Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, in occasione dell’International Clinical Trials Day.

“Le sperimentazioni cliniche - spiega - sono fondamentali per rendere disponibili terapie innovative per i pazienti e per offrire possibilità di crescita professionale a medici e ricercatori. Un ruolo centrale anche per la sostenibilità del sistema, perché le aziende farmaceutiche si fanno carico di tutte le spese connesse agli studi, come ospedalizzazione, farmaci ed esami diagnostici. E assicurano così al Servizio Sanitario Nazionale importanti risorse e minori costi. Ogni euro investito in Italia dalle imprese, secondo un’indagine di Altems, genera un beneficio complessivo per il Ssn pari a 2,77 euro".

"L’Italia, grazie alle sue molte eccellenze, ha quindi una posizione di primo piano nella R&S clinica, grazie anche alla sinergia e al collaborativo network con Istituzioni, Università e Centri di Ricerca. Con l’opportunità di diventare sempre più competitiva, attraendo una parte degli oltre 1.200 miliardi di euro che saranno investiti nel mondo in R&S tra il 2021 e il 2026. Opportunità che può essere pienamente sfruttata solo con un contesto attrattivo per gli investimenti e con l’emanazione dei decreti che renderanno pienamente attuato il Regolamento europeo sulla Sperimentazione Clinica, che migliora e snellisce le procedure necessarie a sviluppare nuovi medicinali. Il rischio è quello di rimanere indietro rispetto ad altri Paesi, a scapito principalmente dei pazienti, degli investimenti e dell’intero Servizio Sanitario Nazionale”, conclude Scaccabarozzi.

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