quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 26 MAGGIO 2022
Allegorgologia. Tempi d’attesa infiniti, la mappa dei ritardi per le prestazioni Regione per Regione

L’aspetto più evidente da un’analisi dei dati è la presenza di una grande disomogeneità sia in ambito inter-regionale che in quello intra regionale. I tempi medi per la prima visita allergologica sono raramente inferiori ai due mesi e presentano una intollerabile variabilità tra i di diversi presidi presenti nella stessa regione. Fatto ancora più grave è che in alcune regioni le prestazioni più impegnative relative alla diagnostica per imenotteri e soprattutto per farmaci abbiano tempi di attesa che possono superare i 12 mesi

Un quadro generale di grave sofferenza del SSN
Due diverse inchieste comparse sui quotidiani “La Repubblica” del giorno 15 maggio 2022 e “Corriere della sera” del 18 maggio 2022 hanno nuovamente evidenziato il problema sempre più intollerabile delle lunghe attese necessarie per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali del SSN.

E questo si verifica nonostante l’esigibilità di tali prestazioni, previste dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rappresenti un diritto costituzionalmente tutelato che deve pertanto essere garantito a tutti i cittadini indipendentemente da luogo di residenza e condizione socio economica posseduta.

La situazione è talmente grave che il Corriere della Sera ha parlato di una vera “presa in giro dei cittadini” per il modo in cui le regioni “rendono pubblici” i loro dati sui tempi di attesa.

Un quadro altrettanto allarmante si osserva per quanto riguarda i dipartimenti di emergenza degli ospedali come riportato dal quotidiano romano Il Messaggero del giorno 21/05/2022 che denuncia come nelle 24 ore precedenti i pronto soccorso della capitale siano andati in tilt con diversi giorni di attesa per un letto e ambulanze ferme, perché bloccate, per 18 ore.

Si tratta dunque di una condizione di grave sofferenza sia dell’assistenza territoriale che ospedaliera a cui fa purtroppo buona compagnia la denuncia altrettanto inquietante presente nella lettera dell’assessore emiliano-romagnolo della sanità Raffaele Donini (coordinatore della commissione salute delle regioni) indirizzata  a Massimiliano Fedriga e Davide Caparini (coordinatori della commissione Affari finanziari) in cui denuncia un “buco” nei conti della sanità  di oltre 4 miliardi dopo i 3,8 che sono stati già stanziati per fronteggiare il COVID.

La situazione dell‘assistenza allergologica
L’assistenza allergologica del nostro paese non fa eccezione al desolante quadro generale messo in evidenza dalla stampa.

Ovunque si registra un sostanziale arretramento dei livelli assistenziali con una progressiva riduzione delle unità allergologiche e la mancata reintegrazione dei professionisti collocati in quiescenza con dei punti di drammatica caduta nel Lazio.

Un deficit assistenziale di tipo quantitativo, ma soprattutto qualitativo per quanto riguarda le prestazioni a più alto impatto assistenziale (Diagnostica per allergie a farmaci, a veleno di imenotteri e test di provocazione per alimenti) che richiedono specifiche competenze da parte dei professionisti e lunghe procedure diagnostiche in ambienti protetti.  

Una disomogeneità territoriale tra aree, ma anche regionale, circa la effettiva possibilità di erogazione di tali prestazioni allergologiche di secondo livello, a maggiore impatto assistenziale.

Scopo di questo nostro intervento (che fa seguito ad altri sulle problematiche della nostra disciplina) è riportare i dati raccolti sul campo dai nostri referenti regionali a cui è stato chiesto di indicare i tempi medi di accesso alle seguenti prestazioni: visita allergologica, diagnostica per reazioni da ipersensibilità a farmaci, diagnostica per allergia a veleno di imenotteri.

Il quadro regionale sarà illustrato nel dettaglio e sarà infine sintetizzato in una tabella riepilogativa in cui viene evidenziato il range temporale medio in ambito regionale non senza inevitabili approssimazioni a fronte della forte difformità intraregionale presente.

Il quadro di ogni singolo ambito regionale

Lombardia
Presso il Policlinico di Milano i temi di attesa per le visite per problematiche allergologiche respiratorie, per farmaci, e per alimenti sono di circa 2-3 mesi, venendo prenotati direttamente da segretaria. Da giugno, quando in parte la prenotazione passerà anche al numero verde e CUP ci sarà un prevedibile allungamento della tempistica.

Le prime visite per allergia a veleno di imenotteri e mastocitosi sono di 1-2 mesi, mentre per i test con farmaci fatti in regime di MAC la media è di circa 1-3 mesi a far data dalla prima visita.

Presso l’Ospedale di Niguarda, il tempo di attesa per le prime visite è di circa 10 mesi; i tempi per prima visita per imenotteri sono di circa 2 mesi mentre un successivo accesso al DH per eventuale induzione è possibile a distanza di circa 3 mesi dalla visita. I tempi per MAC farmaci sono di circa 9 mesi.

A Bergamo le prime visite in regime di erogazione da parte del SSN hanno tempo di attesa medio di circa 10 mesi e un eventuale MAC viene realizzato circa 4 mesi dopo la visita. Per gli imenotteri si eseguono solo visite di presa in carico con successivo invio ad altri centri.

A Garbagnate i tempi di attesa per visita sono di 11 mesi circa e nessuna prestazione viene eseguita per farmaci ed imenotteri.

A Brescia i tempi di attesa presso i Poliambulatori territoriali sono di circa 1 anno, mentre gli Spedali Civili sbloccano le liste di 6 mesi in 6 mesi lasciando alla programmazione interna l’erogazione di eventuali MAC per farmaci e imenotteri.

Trentino Alto Adige
Nel Trentino la parte respiratoria dell’allergologia viene gestita dalla pneumologia di Arco, mentre la parte cutanea dalla dermatologia di Trento.

Ad Arco la prima visita allergologica non urgente ha tempi di attesa di 30-40 giorni; nello stesso momento possono essere eseguiti test allergologici cutanei (PT). Per problematiche allergologiche più complesse (imenotteri, farmaci), il paziente viene indirizzato al servizio di allergologia che afferisce alla pneumologia di Arco, con tempistiche di 1 – max 2 settimane successive alla visita.

A Bolzano le prime visite pneumologiche rispettano i tempi previsti dalla classe di priorità di visita. Al momento la diagnostica allergologica è temporaneamente sospesa per il coinvolgimento della struttura nella gestione di COVID-9; in precedenza i tempi oscillavano tra 1-2 mesi. 

Le prime visite dermatologiche a Bolzano hanno tempi di attesa di 4-5 mesi, e il successivo inquadramento allergologico avviene entro il mese successivo. 

Brunico la prima visita dermatologica si effettua nei tempi previsti dalla classe di priorità con possibilità di eseguire nello stesso tempo i test cutanei semplici (PT); la diagnostica per veleno di imenotteri viene eseguita 1 volta ogni 1-2 mesi (per raggruppare pazienti in un’unica seduta), mentre i test farmacologici vengono effettuati in regime di ricovero ordinario, attualmente sospesi per problematica COVID. 

 A Merano il tempo di attesa per la prima visita dermatologica è di 100 giorni, anche in questo caso con possibilità di eseguire nella stessa seduta Prick test, mentre diagnostica più complessa (imenotteri e farmaci) viene effettuata nell'ambito di una successiva visita allergologica di controllo” nel tempo massimo di 2 settimane. 

Valle d'Aosta
I tempi di attesa per le visite specialistiche sono di 28 giorni per visita D, mentre le prestazioni U vengono eseguite per casi particolari.

I tempi di attesa per farmaci e imenotteri sono di 30 giorni ma la diagnostica viene eseguita in tempi brevi per i casi urgenti mentre per i patch test l'attesa in alcuni periodi dell'anno può essere di tre mesi per motivi di temperatura ambientale e motivi climatici.

Veneto
Nel Veneto la situazione si presenta con una certa complessità in funzione della classe di priorità indicata dal curante (B entro 10 giorni; D entro 30 e P entro 90).

Presso la Aulss 4 l’ambulatorio è attualmente chiuso. A Pordenone l’attesa per prestazioni indicate con lettera B (imenotteri compresi) è di 3 mesi; per le D di 6 mesi e per le P di 10 mesi.

Nella Aulss 3  i tempi riscontrati a Mestre sono per B  di 3 settimane, per D di 2 mesi e per P  di 5-6 mesi; situazione diversa a Mirano dove le B e le D hanno tempo di attesa di 1 mese, mentre le P di  3 mesi; questo dati sono tuttavia non reali, in quanto la direzione aziendale ha messo in pratica il sistema delle prestazioni in galleggiamento, (attualmente un migliaio circa), per cui la maggior parte delle impegnative che non possono essere messe in appuntamento rispettando i tempi previsti, vengono inoltrate ai professionisti che selezionano i casi con un quesito clinico più grave.

Piemonte
Anche in Piemonte la situazione è molto eterogenea. Mediamente i tempi di attesa per le prime visite sono tra 4 e 6 mesi. Molte strutture tuttavia chiudono e aprono le agende ogni 2/3 mesi.

Non ci sono differenze tra i tipi di visita ma sono previste visite U urgenti entro 3 gg e visite B entro 10 gg a discrezione del curante che riescono ad essere evase rispettando queste tempistiche.

Per i controlli e gli accertamenti successivi ci sono agende interne e molta variabilità tra i vari centri.

Liguria
A Levante i tempi di attesa per la prima visita sono di 6 mesi; vengono comunque garantite le priorità contrassegnate dalle lettere D e B. Non si effettuano test per farmaci.

Genova: i tempi di attesa per la prima visita sono di 6 mesi; viene garantita la priorità D mentre c’è una disponibilità limitata per le priorità B: I tempi per le visite di controllo sono di 4 mesi e per i farmaci recupero 2021 un anno di attesa pur essendo garantite le urgenze.

Ponente: i tempi di attesa per la prima visita sono di   mesi; per i farmaci 1 mese e 4 per imenotteri e allergie alimentari pur essendo garantite urgenze.

Emilia Romagna
Situazione molto variegata all’interno dei vari distretti.

In ASL Romagna, i tempi di attesa per prima visita allergologica, inalanti/alimenti variano tra 1 e 6 mesi nei vari ambiti (Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena); i tempi di attesa per prima vis. farmaci/imenotteri ordinaria varia tra 1 e 5 mesi nei vari ambiti, con eccezione di Rimini che ha un’attesa di 15 mesi per le ordinarie e 4 mesi per le prioritarie. L’attesa maggiore è motivata dal fatto che superato l’anno solare di attesa tutte le altre agende CUP vengono chiuse eccetto che su Rimini ove confluiscono i pazienti della Romagna dalla presa in carico del paziente con la prima visita allo svolgimento delle prove per farmaci o imenotteri i tempi sono: 1-6 mesi per test prioritari, per test a farmaci ordinari l’attesa a Rimini è di circa 2 anni. I test urgenti per farmaci e imenotteri vengono evasi subito.

A Bologna: circa 3 - 6 mesi per visita di primo livello, sia inal/alimenti che per farmaci/imenotteri, fino ad 1 anno per diagnostica di secondo livello. 

A Modena prima visita per inalanti/alimenti tra 6 e 12 mesi. Non disponibile diagnostica di II livello.

A Reggio Emilia al momento l’agenda farmaci/imenotteri non è calendarizzata a CUP, ma dopo la prima visita i test in media vengono svolti dopo 2 settimane. In linea generale l’attesa per la prima visita è di 3-4 mesi in media.

Parma: prima visita allergologica dai 2 ai 4 mesi, per i test di II livello l’attesa per gli ordinari è un anno.

Piacenza: prima visita inalanti/alimenti circa 1-2 mesi. Allergie ad imenotteri o a farmaci generalmente hanno un accesso prioritario perciò sia la visita che i test successivi vengono svolti in poche settimane.

A Ferrara non si svolgono visite per allergia a farmaci ed imenotteri.

Marche
Ancona: i tempi di attesa per l’AZIENDA OSPEDALI RIUNITI sono di 3 mesi per prima visita farmaci. Le agende per visite Allergologiche e per visite di controllo sono piene fino a settembre.

A livello di AREA VASTA i tempi per prima visita allergologica sono circa 2-3 mesi.

Umbria
A Perugia a livello di PNEUMOLOGIA ED ALLERGOLOGIA TERRITORIALE PERUGIA: i tempi per prima visita allergologica sono di tre mesi e di 3 mesi e mezzo per test allergologici. Non si eseguono test per farmaci.

Toscana
A Firenze la lista di attesa per secondi livelli è di circa 2 mesi e mezzo. I dati per le prime visite non sono disponibili essendo cambiato recentemente il sistema di prenotazione.

A Siena i tempi di attesa per la prima visita sono di 6 settimane e per le altre prestazioni di 1 mese.

Lazio
I tempi di attesa variano tra 3-6 mesi: molto più lunghi i tempi per la diagnostica per farmaci e per imenotteri che possono essere anche superiori all’anno e che vengono svolti solo in strutture accreditate.

Abruzzo e Molise
I tempi di attesa medi per visita allergologica sono tra 4 e 6 mesi mentre gli accertamenti correlati sono contemporanei alla visita o vengono eseguiti in tempi vari ma tutti non superiori alle settimane, salvo specifiche situazioni.

Campania
I tempi medi per la prima visita sono di 2-7 mesi e di 2-6 mesi per la visita di controllo. Identici tempi per lo screening per alimenti e inalanti. I tempi per test di tolleranza a farmaci sono di 2-3- mesi mentre quelli per diagnostica per imenotteri e test di provocazione orale per alimenti sono di 1-2 mesi.

Puglia
In Puglia i tempi di attesa vanno dai 2 mesi per la visita allergologica al Miulli, ai 3-6 mesi per il Perrino a Brindisi, ai 2 mesi per l’ASL di Lecce. I tempi di attesa per i prick sono di 3 -6 mesi mentre quelli per farmaci e imenotteri sono eseguiti dopo visita. In genere le urgenze sono valutate entro 7-10 gg.

Calabria
I tempi medi di attesa sono di 2 mesi per la prima visita mentre per asma grave i tempi sono di 1-2 settimane. Nei centri che seguono tali prestazioni i tempi di attesa per i farmaci e gli imenotteri sono di 1 mese.

Sicilia
A Caltanissetta presso la U.O D. Osp S Elia i tempi di attesa sono di 6 mesi per la prima visita, di 1-2 mesi per prick inalanti alimenti e 3 mesi per i patch. I tempi di attesa per farmaci sono di 6 mesi e per gli imenotteri 1 mese.

A Siracusa presso l’Osp Rizza U O S i tempi di attesa per Visita, prick, patch e farmaci sono di 3 mesi Per gli Imenotteri 1-2 mesi.

A Palermo presso l’Osp Buccheri la Ferla i tempi per visita, prick e patch sono 2-3 mesi e di 1 mese per i farmaci.

A Palermo PTA e Trapani ASP i tempi di attesa per visita e prick test sono di 5 mesi.

A Enna i tempi di attesa per visita, prick e patch sono di 5 mesi.

A Catania presso il Policlinico i tempi di attesa per visita allergologica sono di 9 mesi.

Sardegna
Presso i Poliambulatori le liste di attesa sono 6 mesi liste d’attesa ma non si eseguono test per farmaci e imenotteri.

A Cagliari presso il Policlinico universitario le liste vengono aperte ogni 6 mesi Per gli imenotteri tempi non lunghi mentre per i farmaci sono di 6-8 mesi.

Tabella riepilogativa tempi di attesa media nei diversi ambiti regionali

Regione

Visita Allergologica

Prick/Patch test

Diagnostica per farmaci

Diagnostica per imenotteri

 

Tempi attesa

Tempi attesa

Tempi attesa

Tempi attesa

Lombardia

3-11 mesi

3-11 mesi

2-10 mesi

2-3 mesi

Liguria

4-6 mesi

4-6 mesi

5-12 mesi

5 mesi

Calabria

2 mesi

2-3 mesi

1 mese

1 mese

Friuli VG

3-10 mesi

3-10 mesi

3-10 mesi

3 mesi con priorità

Valle d'Aosta

1 mese

1 mese

1 mese

1 mese

Toscana

2-3 mesi

2-3 mesi

2-3 mesi

2-3 mesi

Campania

2-7 mesi

1-7 mesi

2-3 mesi

1-2 mesi

Molise

3-4 mesi

3-4 mesi

3-4 mesi

3-4 mesi

Emilia Romagna

1-12 mesi

1-12 mesi

1-24 mesi*

1-12 mesi*

Abruzzo

4-6 mesi

4-6 mesi

4-6 mesi

4-6 mesi

Sicilia

3-9 mesi

1-5 mesi

1-6 mesi

1 mese

Veneto

1-10 mesi

1-10 mesi

3-10 mesi

3-10 mesi

Piemonte

4-6 mesi

4-6 mesi

5-7 mesi

5-7 mesi

Trentino AA

1-5 mesi

2-6 mesi

?

1-2 mesi

Marche

2-3 mesi

3-4 mesi

3-4 mesi

3-4 mesi

Umbria

3 mesi

3-4 mesi

 

 

Lazio

3-6 mesi

3-6 mesi

6 -12 mesi

6-12 mesi

Puglia

2-6 mesi

3-6 mesi

3-6 mesi

4-8 mesi

Basilicata

 

 

 

 

Sardegna

6 mesi

6 mesi

2-8 mesi

1-2 mesi

 

 

 

 

 

* Le attese più lunghe sono a Rimini dove le prestazioni prioritarie vengono espletate entro 4 mesi

Cosa ci dicono i dati
L’aspetto più evidente da un’analisi dei dati è la presenza di una grande disomogeneità sia in ambito inter-regionale che in quello intra regionale. I tempi medi per la prima visita allergologica sono raramente inferiori ai due mesi e presentano una intollerabile variabilità tra i di diversi presidi presenti nella stessa regione. Fatto ancora più grave è che in alcune regioni le prestazioni più impegnative relative alla diagnostica per imenotteri e soprattutto per farmaci abbiano tempi di attesa che possono superare i 12 mesi. Un quadro siffatto indica chiaramente una marcata discrepanza tra la domanda di salute dei cittadini e l’offerta attualmente proposta in ambito SSN.

Siccome questo quadro desolante si rileva praticamente in tutte le specialità mediche è ora che il legislatore (e a cascata le Regioni !!) decidano se intendono ripristinare l’assistenza specialistica territoriale e ospedaliera oppure perseguire la sciagurata politica del limitare le prestazioni specialistiche spingendo i pazienti verso l’ambito privato (come abbiamo avuto modo di vedere da 20 anni a questa parte).

Non risulta, infatti, che la richiesta di salute della popolazione possa essere limitata per decreto o riducendo l’offerta. La prima decisione comporta un allargamento dell’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia basato sulle effettive attuali esigenze e pensionamenti dei medici e degli accessi alle scuole di specialità, partendo da una programmazione nazionale seria che tenga conto dei numeri reali relativi ai pensionamenti dei medici nei prossimi anni sia globalmente sia per le specifiche aree specialistiche.

Al contrario le politiche sanitarie fin qui seguite hanno portato ad una carenza assoluta di medici ed alla fuga di molti di essi verso le strutture private a causa degli intollerabili carichi di lavoro in ambito pubblico. Un ulteriore serio problema è individuabile nella necessità di programmazione nazionale e non solo regionale dell’accesso alle scuole di specialità, che tenga conto delle effettive strutture (spesso inesistenti) ove i medici neo specialisti potranno poi effettivamente lavorare. Infatti senza strutture di accoglienza finali, che appaiono indispensabili ed urgenti (in particolare allergologiche, ma non solo) nelle quali i neo-specialisti potranno trovare impiego, si potrebbe assistere al paradosso, anche ora si verifica di medici neo-specialisti in allergologia o in altre branche, disoccupati nella loro branca specialistica che vanno in realtà a lavorare in Pronto Soccorso.

Considerazioni conclusive
I dati sui lunghi tempi di attesa per le prestazioni di allergologie e delle ancora più intollerabili differenze in ambito inter e intra regionale devono spingere il decisore politico a rivedere le politiche sanitarie finora seguite.

Urge una profonda revisione del DM 70 sugli standard ospedalieri e dell’altrettanto importante DM 71 sull’assistenza territoriale.

Su tali provvedimenti AAIITO ha aperto una vertenza con il Ministero della salute e ha avanzato delle proposte di modifica dei provvedimenti in corso di approvazione con cui si chiede un rafforzamento della presenza degli allergologi nelle strutture pubbliche e, fatto ancora più importante, l’istituzione di una rete clinica espressamente dedicata all’allergologia;  unico mezzo per garantire a tutti i cittadini presa in carico continuità delle cure  e livelli di assistenza di qualità in tutto il territorio nazionale e regionale.

Riccardo Asero
Presidente Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed ospedalieri (AAIITO)

Roberto Polillo
Membro del direttivo Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed ospedalieri (AAIITO)

Gabriele Cortellini
Membro del direttivo Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed ospedalieri (AAIITO)

© RIPRODUZIONE RISERVATA