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Giovedì 26 MAGGIO 2022
Mmg. Moratti (Regioni): “In contatto con il Governo per prevedere un contratto da ‘para-subordinati’ pur restando liberi professionisti”

Lo ha detto la vicepresidente della Lombardia e vice coordinatrice della Commissione salute delle Regioni nel corso di una intervista sottolineando che la nuova convenzione, dovrebbe prevedere la possibilità per le Regioni - sempre nel rispetto dello status di liberi professionisti dei medici di medicina generale - di avere, in un regime di para-subordinazione, "un certo numero di ore per poterli indirizzarli verso le case di comunità e gli ambiti carenti". Per questo "sono in contatto quotidiano con il Governo e tutti stiamo sollecitando per avere leve che ci permettano di indirizzare i medici di medicina generale dove è necessario".

La vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, (che è anche vicecoordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni)  -  intervistata su Class Cnbc sul tema della convenzione per i medici di medicina generale - ha assicurato di essersi "adoperata con il governo, con gli ordini professionali e i sindacati più rappresentativi per arrivare a un testo che dovrà essere vincolante per il prossimo accordo collettivo nazionale. Sarò soddisfatta quando il governo lo approverà questo provvedimento così atteso dalle Regioni e dai Comuni".

L'accordo, ha ricordato Moratti, dovrebbe prevedere la possibilità per le Regioni - sempre nel rispetto dello status di liberi professionisti dei medici di medicina generale - di avere, in un regime di para-subordinazione, "un certo numero di ore per poterli indirizzarli verso le case di comunità e gli ambiti carenti". Per questo "sono in contatto quotidiano con il Governo - ha concluso - tutti stiamo sollecitando per avere leve che ci permettano di indirizzare i medici di medicina generale dove è necessario".

La vice presidente Moratti ha parlato anche di liste d'attesa nella sua Regione sottolineando che sul tema c'è "un problema anche di equità sociale. Chi non può permettersi la sanità privata deve avere da parte del pubblico la garanzia che i tempi siano rispettati, ha aggiunto Moratti.

"Abbiamo fatto una mappatura di tutte le strutture - ha aggiunto - sappiamo giornalmente struttura per struttura, e patologia per patologia, quanto sforano i tempi target". E questo "ci ha permesso di aumentare sensibilmente il rispetto dei tempi, dal 60 al 75%, ma non basta".

Da qui le delibere proposte in giunta per penalizzare il privato accreditato che non rispetta i tempi di attesa, una penalizzazione dal 5 al 50% a seconda dei giorni di sforamento: "Siamo partiti con i ricoveri chirurgici oncologici - ha aggiunto Moratti - successivamente a partire da luglio e settembre partiremo con le penalizzazioni al non rispetto dei tempi per i ricoveri chirurgici non oncologici e per le visite ambulatoriali".

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