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Martedì 31 MAGGIO 2022
Riparto Fondo sanitario. De Luca: “Campania derubata di 220 mln l’anno. Pronti a battaglia”

“Non è tollerabile che la Campania sia la regione che riceve ad oggi la quota più bassa pro capite di risorse del fondo sanitario nazionale, è uno scandalo”, ha detto il presidente della Region per il quale “la cosa deprimente è che rispetto a questo scandalo nessuna forza politica nazionale ha il coraggio di fare una battaglia per ragioni di opportunismo”. Per De Luca è però una sfida da portare avanti, perché “è una battaglia di civiltà”.

“La Campania viene derubata ogni anno di 220 milioni di euro sul Fondo sanitario nazionale e abbiamo fatto una diffida formale al ministero della Salute. Non va in crisi il bilancio regionale per 200 milioni di euro, ma non sono neanche una cifra banale”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, presentando il suo libro “La democrazia al bivio”.

Il problema, ha spiegato De Luca, è che “da 7 anni non viene data esecuzione a una legge che impegna il Governo italiano a stabilire i criteri sulla base dei quali fare il riparto del Fsn e che sono fondamentalmente tre: aspettativa di vita, età anagrafica della popolazione, deprivazione sociale. Alla fine da 10 anni stiamo utilizzando un solo criterio: l’età anagrafica, e siccome siamo la regione più giovane di Italia abbiamo meno risorse perché si presuppone che la popolazione più anziana abbia maggiori livelli di cronicità e ricoveri in ospedale. Questo in parte è vero, ma in parte”. Il governatore campano ha infatti evidenziato come siano in crescita le patologie della popolazione giovanile, e ha citato autismo, disturbi alimentari e il fatto che “in Campania abbiamo la punta più alta di diabete giovanile”. 

Per De Luca, allora, “non è tollerabile che la Campania sia la regione che riceve ad oggi la quota più bassa pro capite di risorse del fondo sanitario nazionale, è uno scandalo. La cosa deprimente è che rispetto a questo scandalo nessuna forza politica nazionale ha il coraggio di fare una battaglia, né al centro, né a destra, né a sinistra, per ragioni di opportunismo. Questa è la constatazione amara”. 

De Luca propone “una linea realistica: non voglio togliere nulla alle risorse che hanno le Regioni del Centro-Nord, capisco che è un problema dire a un mio collega dell'Emilia o del Veneto `ti devo togliere 50 milioni di euro l'anno´. Allora non togliamo nulla al Centro Nord, ma le risorse aggiuntive che troviamo negli anni futuri per fare un riequilibrio. Siccome abbiamo risorse aggiuntive che arrivano dall'Europa, almeno queste utilizziamole per riequilibrare i trasferimenti tra Nord e Sud. Incredibilmente non hanno accettato neanche in questo caso”. 

Per De Luca “dobbiamo combattere con le unghie e con i denti e spesso in una condizione di totale solitudine, ma la battaglia va fatta perché è una battaglia di civiltà. Se non le facciamo, possiamo parlare di Nord e Sud ma alla fine contempleremo la nostra inesistenza”.

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