quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 01 GIUGNO 2022
Covid. Approvate linee di indirizzo per gestione del personale e per accesso di familiari e pazienti nelle RSA e negli ospedali

Nieddu: “La vicinanza di un familiare accanto al paziente ricoverato, oltre che rappresentare un importante valore umano, è la prima cura, assieme a quella farmacologica, che i degenti devono poter sentire. Le tutte strutture sanitarie facenti parte della rete ospedaliera e della rete territoriale sono tenute ad attuare le nuovi disposizioni in tempi puntuali. Che non significa debbano essere prese con leggerezza perché il Covid-19 è tutt’ora in circolazione ed i più fragili devono poter continuare ad essere tutelati”. LA DELIBERA.

Buone notizie per i degenti ricoverati presso le strutture residenziali (Rsa) e gli ospedali dell’isola: la giunta regionale ha deliberato le linee di indirizzo per la gestione del personale e per l’accesso dei familiari dei pazienti in tutte le strutture della rete ospedaliera e della rete territoriale, mantenendo alta l’attenzione alla prevenzione ed al controllo dell’infezione dovuta al Covid-19.

Sulle visite dei parenti ai propri cari ricoverati e le relative difficoltà d’incontro cominciate a seguito dell’emergenza pandemica dovuta al virus, diverse segnalazioni più volte sono state sollevate dalla Segretaria della commissione Salute Carla Cuccu (Idea Sardegna). Ecco oggi veder pubblicare gli indirizzi ufficiali ed uniformi dei suddetti accessi per tutte le Rsa ed i presidi ospedalieri, sui quali l’assessorato regionale alla Sanità, prendendo atto della rilevazione giorno dopo giorno dei dati sui contagi, già dal mese di aprile, a fine quantunque dell’emergenza decretata dal Ministero della Salute, stata lavorando.

“La vicinanza di un familiare accanto al paziente ricoverato – spiega l’assessore Mario Nieddu a Quotidiano Sanità -, di una sua carezza, una mano tesa, od anche la sua presenza attraverso un vetro nei casi infettivi gravi, oltre che rappresentare un importante valore umano, è la prima cura, assieme a quella farmacologica, che i degenti devono poter sentire. Purtroppo i primi due anni di emergenza pandemica dovuta al Covid-19 insediatosi nella nostra vita quotidiana, per ovvie motivazioni che sono state sotto gli occhi di tutti, relative ai numerosi rischi di alta mortalità, ci hanno portato a dover attuare anche soluzioni drastiche. Come il lockdown e il mantenimento delle distanze”.

“Ma oggi fortunatamente – prosegue l’esponente di Giunta -, grazie in primis alla diffusa ed importante campagna di vaccinazione anti-Covid e successivamente all’evolversi della ricerca scientifica anche sui farmaci per combattere il virus, come il Baricitinib e Sotrovimab, in concomitanza della fine dell’emergenza, è possibile riprendere in mano delle misure più moderate. Che non significa debbano essere prese con leggerezza perché il Covid-19 è tutt’ora in circolazione e se pur i sintomi di cui stiamo apprendendo sembrano riflettersi spesso similmente a quelli influenzali, sui più fragili possono svilupparsi invece problemi di salute più evidenti”.

“Partendo da questa premessa – sottolinea l’assessore -, in armonia dunque al recente decreto legge del 24 marzo 2022, n. 24 sulle “disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”, ed in particolare facendo riferimento all'articolo 7 sulla “graduale eliminazione del green pass rafforzato”, che tratta anche dell’accesso dei visitatori alle strutture residenziali, socio assistenziali, sociosanitarie e hospice e di accesso ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere, l’assessorato alla Sanità si è espresso proponendo alla Giunta di approvare le nuove disposizioni di indirizzo a riguardo. Linee che sono state pienamente condivise”.

“Sta ora alle tutte strutture sanitarie facenti parte della rete ospedaliera e della rete territoriale - conclude Nieddu - attuare la delibera in tempi puntuali, sono tenuti a farlo. Pazienti e familiari soffrono insieme, anche sotto il profilo psicologico, la situazione della malattia e del ricovero; le visite diventano per entrambi una necessità non più improcrastinabile, ne vale anche della salute e della tranquillità dello stesso paziente”.

Elisabetta Caredda

© RIPRODUZIONE RISERVATA