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Martedì 07 GIUGNO 2022
Bologna. Scritte no-vax sulla sede dell’Ordine, Anelli (Fnomceo): “Non si cancellano i diritti con un barattolo di vernice”

“La verità ci rende liberi e questo vale anche per la verità scientifica. Che, costruita evidenza dopo evidenza, costituisce la base delle scelte terapeutiche liberamente condivise dal medico con il suo paziente. Ci opporremo sempre a chi tenta di soffocare questa libertà, pretendendo di cancellare diritti consolidati con un barattolo di vernice”, commenta il presidente della Federazione.

“Solidarietà all’Ordine dei Medici di Bologna, la cui sede è stata imbrattata nella notte con scritte contro i vaccini e dove è atteso ora, in concomitanza di un procedimento disciplinare, un sit-in di protesta. Vicinanza anche all’Ordine di Savona, dove insulti contro i medici sono comparsi nei pressi dell’Ospedale cittadino. Rammarico per le scritte sulle sedi Cgil di Palermo e Garbagnate Si tratta di attacchi che seguono un’ideologia e non una logica, e che vanno denunciati senza se e senza ma alle autorità e alle forze dell’ordine”.

Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

“Si tratta di gesti dimostrativi – spiega - che hanno poco senso nell’attuale contesto, in cui sono caduti obblighi e restrizioni, e proprio grazie ai vaccini. Rattrista, prima ancora che l’ingratitudine verso i medici, che hanno dato la vita, e non solo in senso figurato, per traghettarci fuori dall’emergenza, il cinismo con il quale queste minoranze di contestatori vogliono imporre il loro pensiero unico, impedendo la libera scelta dei cittadini”.

“Gli Ordini, invece, sono i custodi dei diritti – aggiunge - che tutelano attraverso la garanzia del corretto esercizio della Professione medica e odontoiatrica. Per questo, il procedimento disciplinare, che esamina e sanziona un comportamento professionale giudicato non corretto, e quindi potenzialmente dannoso per la salute dei cittadini, è uno dei momenti più alti dell’attività ordinistica. E non lo si può ridurre, né in un senso né nell’altro, a un processo di piazza, con opposte tifoserie”.

“La verità ci rende liberi - conclude Anelli - e questo vale anche per la verità scientifica. Che, costruita evidenza dopo evidenza, e non certo scegliendo fior da fiore gli studi che corroborano la propria tesi o, peggio, facendo a gara a chi strilla più forte slogan più o meno sensati, costituisce la base delle scelte terapeutiche liberamente condivise dal medico con il suo paziente. Ci opporremo sempre a chi tenta di soffocare questa libertà, pretendendo di cancellare diritti consolidati con un barattolo di vernice”.

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