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Martedì 28 AGOSTO 2012
Decreto Balduzzi. Cozza (Fp Cgil): “Più ombre che luci”

Massimo Cozza preferisce parlare soltanto di alcuni punti del decreto in quanto “molto complesso”. In particolare valuta positivamente la trasparenza e la tracciabilità nell’intramoenia ma critica il principio di poter liberalizzare gli studi privati e la tassazione del 5%. 

“Io preferisco parlare soltanto di alcuni punti specifici del decreto che è molto complesso e in particolare di quegli aspetti che riguardano più da vicino i medici ovvero le norme sull’intramoenia”. Così Massimo Cozza segretario nazionale Fp Cgil medici sulla bozza di decreto che al momento è allo studio delle regioni e che approderà in settimana al prossimo Consiglio dei Ministri.

Cozza in particolare sull’intramoenia apprezza “I principi di trasparenza e tracciabilità che ci trovano d’accordo perché li abbiamo sempre portati avanti. Poi però – spiega Cozza – c’è un vulnus importante che è il principio di poter liberalizzare, specie nelle regioni inadempienti, gli studi privati per l’esercizio dell’intramoenia dei medici pubblici. In questa maniera a mio avviso si spinge verso il privato sia i medici pubblici che i cittadini perché si tratterà di strutture private a tutti gli effetti. Mentre la ratio dell’intramoenia non era questa, ma quella una casa di vetro pubblica con spazi adeguati”.
 
Altro aspetto criticabile per Cozza “è l’ulteriore tassazione del 5% prevista nella tariffa che è già decurtata, giustamente, di quanto serve per poter consentire l’attività intramoenia e quindi tutto il servizio dell’Asl, i locali, le attrezzature etc. Gravarla di un altro 5% sembra un’ulteriore penalizzazione e la destinazione alle liste d’attesa fa presupporre una specie di punizione per un collegamento con le liste d’attesa. Noi pensiamo che la libera professione debba essere una possibilità maggiore per il cittadino di scegliersi il medico pubblico”.
 
Per i medici che scelgono il servizio pubblico, di fare l’intramoenia in modo trasparente, dentro l’ospedale, per il responsabile FP Cgil c’è “un altro rischio che è quello che il medico rischia di non poterla fare se il manager gli dice di andare a fare l’intramoenia fuori perché lui ha la rete telematica. Insomma si rischia la beffa per il medico oltre a una minor tutela per il cittadino”.
 
“Per quanto riguarda le nomine, la terna è un passo in avanti così come la commissione e la graduatoria rispetto a quanto accade adesso. Positivo è anche il fatto che ci siano pubblicazioni su internet di tutto l’iter processuale dai curricula alle decisioni e questo riguarda tutto il campo delle nomine sia in campo ospedaliero che universitario.
La trasparenza è sempre importante, quello che ancora non va bene è che sia data la possibilità al direttore generale, nominato dalla politica, di sovvertire la graduatoria della terna scegliendo il terzo motivandolo senza che però nessuno gli contesti la scelta. Questo evidentemente non va bene perché se crediamo nel merito professionale è il primo che deve vincere e che deve essere scelto”.
 
 “Sulla responsabilità professionale – aggiunge Cozza – servono norme più pregnanti per una maggiore tutela dei medici, che non devono più' essere in balia di studi legali che incitano alla denuncia e di assicurazioni con premi iperbolici e disdette arbitrarie”.
 
Mentre sulle cure primarie conclude Cozza “la prima impressione è che sia un testo alquanto confuso”. 

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