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Giovedì 16 GIUGNO 2022
Assistenza territoriale. Testa (Snami): “Troppa confusione, Dm 71 una toppa peggiore del buco”

I Mmg sono già schiacciati da un aumento burocratico insostenibile, immaginare ulteriori carichi è impensabile e poco praticabile. Il presidente del sindacato chiede a Governo e Regioni di fermare la “follia” del Dm 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato “anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”

“L’impressione che abbiamo sul Pnrr è quella di uno stato confusionale. Si pensa di centralizzare l’assistenza territoriale e nello stesso tempo di mantenerne la capillarità. Con il numero dei medici in calo costante sarà dura pensare di offrire una soluzione, figuriamoci entrambe. Un percorso di questo tipo può essere stata partorito solo da mal consigliati, ma comunque allo stesso tempo sprovveduti ed incoscienti. E per quanto riguarda il Dm 71, è una toppa peggiore del buco”.

Va dritto al punto Angelo Testa, Presidente nazionale Snami, che chiede al Governo ed alle regioni di fermare la “follia” del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e soluzioni diverse da quelle che hanno portato “anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”.

Testa entra nel merito dell’impegno chiesto ai Mmg. “Alla proposta della dipendenza – ha spiegato – qualcuno ha pensato bene di rispondere con il debito orario. Senza entrare nella discussione se sia meglio la dipendenza o la convenzione, soluzioni che trovano fautori e detrattori, come si può anche solo pensare di strutturare una attività mista con medici che lavorano nel loro studio come convenzionati e poi vanno a terminare la loro attività in situazioni di paradipendenza? Ma veramente qualcuno pensa che allo scoccare della terza ora il Mmg possa chiudere lo studio mandando a casa i pazienti che eventualmente sono ancora da visitare nello studio stesso e a domicilio, e che il telefono venga spento allo scoccare del minuto?  Ma davvero – prosegue – qualcuno può immaginare che si possano ancora trovare dei medici sostituti quando oltre allo studio, alle domiciliari, alle Adi ed Adp, alle Rsa si chiede di sostituire anche nella casa delle comunità e nell’ospedale di comunità? Ma veramente si pensa di colmare e risolvere con la telemedicina le distanze, la chiusura degli ospedali, la diminuzione dei care giver e la carenza di medici?”.

Lo Snami da anni denuncia un aumento burocratico insostenibile, una continua diminuzione del numero dei colleghi e una scarsa attenzione del governo e delle regioni alle legittime richieste economiche e soprattutto organizzative. “Siamo stretti da una parte dalle incombenze amministrative, dalle problematiche inerenti la privacy, dai consensi informati e dall’altra dalle lungaggini delle liste di attesa per esami e per consulti che depotenziano e mortificano la nostra professione – ha concluso – chiediamo quindi al governo ed alle regioni di fermare la follia del DM 71 e di sedersi ad un tavolo ad ascoltare proposte e  soluzioni diverse da quelle che hanno portato anche solo a pensare che la via intrapresa potesse essere quella corretta”.

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