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Venerdì 17 GIUGNO 2022
Sardegna. Pinna (PD) alla Regione: “Incrementare le vaccinazioni Hpv dei giovani”. La replica di Nieddu: “Pronti a coinvolgere mmg e pediatri”

Dai dati del Ministero della Salute si apprende che la copertura vaccinale media per HPV nei giovani è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Pinna: “Urgono adeguate campagne di sensibilizzazione e vaccinazione che coinvolgano sia le famiglie dei minori e minori stessi, sia tutti i giovani fino al 26 anno di età”. Nieddu: “Da parte nostra sarà massima l’apertura nel coinvolgere, per le inoculazioni del vaccino anti-HPV,  i MMG ed i pediatri. Sugli screening, altro obiettivo sarà arrivare ai livelli pre-covid”.

L’importanza di continuare la campagna di prevenzione contro il Papillomavirus (HPV) anche dopo l’organizzazione promossa con vaccinazioni e screening, in sinergia, dalle Asl del territorio, da Cittadinanza attiva, e con il sostegno dell’assessorato alla Sanità, in occasione della giornata internazionale contro l'HPV è evidenziata in Consiglio regionale dalla Segretaria della commissione Salute Rossella Pinna (PD).

La consigliera spiega al nostro giornale: “Proprio ieri su Quotidiano Sanità, in merito al tema sulle infezioni sessualmente trasmesse si sottolinea la preoccupazione del calo dei vaccini in Italia nel 2020 così come rilevato dai dati del Ministero della Salute, dove si evince che ‘la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel dodicesimo anno di vita), ed ancor più è  lontana quella dei ragazzi’”.

Un decremento quello della copertura vaccinale per l’HPV causato principalmente dalle difficoltà organizzative dovute alla gestione della pandemia. Così come puntualizzato da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, durante il suo intervento nel recente convegno sull’ 'Eliminazione dei tumori HPV-correlati.  Le risposte dell'Italia alla 'call to action dell'Oms', che si è tenuto a Roma.

“Un dato quello del Ministero che rappresenta in modo significativo anche la situazione sarda – prosegue la Segretaria di commissione -, ecco perché è necessario un impegno straordinario per la prevenzione e l’attivazione di campagne di informazione e sensibilizzazione per la vaccinazione contro il papilloma virus. Che non dimentichiamo, è noto per essere il secondo agente patogeno responsabile del cancro. In Sardegna, da quel che si apprende dai dati della direzione generale della Prevenzione sanitaria del Ministero Salute, riferiti alla copertura vaccinale al 31.12.2020 per HPV (documento aggiornato all’ottobre 2021), su 6863 femmine della popolazione target, coorte di nascita 2008 (14 anni), solo il 14,99% ha completato il ciclo di vaccinazione per l’HPV. Riguardo invece la popolazione target, maschile, della stessa età, pari a 7185, hanno completato il ciclo vaccinale il 12,25% dei ragazzi. E sempre sui ragazzi maschi, qualche altra fascia di età, qualche altra generazione quindi, mostra una percentuale ancora più bassa; come ad esempio i 18 enni e i 19 enni”.

“Ecco dunque – sottolinea Pinna - l’importanza dell’informazione e di sensibilizzazione anche per i genitori degli adolescenti, la cui influenza sui figli ancora minorenni non è da sottovalutare. La comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie di tutto il mondo sono concordi nel definire la prevenzione come la carta vincente per la battaglia contro i tumori da HPV. Ed a tal fine ricoprono un ruolo fondamentale le vaccinazioni anti-HPV ed i test per lo screening per il tumore del collo dell’utero, con la possibilità di curarli efficacemente se identificati tempestivamente”.

La consigliera approfondisce ricordando che “In Italia la vaccinazione anti-HPV, pur non rientrando tra quelle obbligatorie, è fortemente raccomandata ed è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza secondo la Legge 119/2017. Doveroso è inoltre riconoscere che il Piano di Prevenzione Vaccinale della Regione Sardegna 2020-2025, di cui alla D.G.R. n. 50/46 del 28.12.2021, prevede l’offerta gratuita ed attiva dall’ undicesimo anno d’età sino al compimento del ventiseiesimo per le ragazze e i ragazzi, e riguarda anche tutte le donne trattate per lesioni precancerose HPV correlate”.

“Un Piano Regionale che impegna la Sanità territoriale nella sua attuazione – conclude la Segretaria di commissione -, ancor più che la pandemia ha portato alla sofferenza proprio delle vaccinazioni degli adolescenti ed oggi dobbiamo avviare una fase ‘di recupero’. Questo appello dunque perché arrivi all’assessore alla Sanità e al Governatore, perché le iniziative del 4 marzo scorso possano proseguire mensilmente finalizzandole ad incrementare il numero dei vaccinati, pensando magari ad adeguate campagne di sensibilizzazione e comunicazione mirate che coinvolgano sia le famiglie dei minori e minori stessi, sia tutti i giovani fino al 26 anno di età, evidenziando l’importanza della vaccinazione e della prevenzione necessaria per le donne, quanto per gli uomini”.

Appello raccolto dall’assessore della Sanità, Mario Nieddu, che risponde a Quotidiano Sanità: “Abbiamo sempre sostenuto e agevolato iniziative, tra le più varie, finalizzate alla prevenzione e cura delle patologie, comprese quelle riguardanti l’HPV. I dati rilevati dal ministero non possono che farci riflettere per studiare canali e misure che andranno ad essere senz’altro più mirate per sensibilizzare i giovani alla vaccinazione anche sulle malattie sessualmente trasmesse, tra le quali rientra il papilloma virus”.

“Da parte nostra – prosegue l’esponente di Giunta – sarà massima l’apertura nella possibilità di coinvolgere, per le inoculazioni del vaccino anti-HPV,  i medici di medicina generale ed i pediatri, per meglio capillarizzare la campagna di vaccinazione a livello territoriale raggiungendo anche i paesi più interni dell’isola, così da renderla più tempestiva ed efficiente. In aggiunta, un’altra iniziativa potrebbe essere quella di coinvolgere i reparti di ginecologia se ci potrà essere lo spirito collaborativo e sopratutto, se potrà rilevarsi una ipotesi attuabile. E’ da analizzare”.

“Obbiettivo – conclude Nieddu -, oltre all’impegno massimo sulle vaccinazioni che intendiamo offrire, è arrivare ai livelli pre-covid anche degli screening per assicurare di poter trattare immediatamente la patologia eventualmente diagnosticata. La prevenzione è fondamentale, insisteremo con le campagne informative e di sensibilizzazione perchè il messaggio arrivi, nell’auspicio che i giovani e famiglie lo possano cogliere per tempo”.

Elisabetta Caredda

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