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Mercoledì 22 GIUGNO 2022
Aggressione al Sant’Eugenio di Roma, ortopedico preso a pugni. Cisl Medici: “Servono misure”

A far salire la rabbia del paziente, che ha anche insultato una infermiera, sarebbe stata l’attesa legata all’eccessivo numero di utenti. Boschero (Cisl Medici Lazio): “L’aggressione fisica è l’acme di una serie di aggressioni verbali che si verificano con frequenza preoccupante. Proporre alle aziende di registrare nei mancati infortuni tutti gli episodi di aggressione, anche verbale, potrebbe essere un passo importante per evincere i servizi più a rischio”.

Ancora un’aggressione ai danni del personale sanitario. L’ennesimo caso si è verificato nei corridoi dell’ambulatorio di ortopedia dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Qui, riferisce la Cisl Medici in una nota, un medico ortopedico, accorso ai richiami di un’infermiera insultata da un paziente in attesa della prestazione, è stato ripetutamente colpito al viso e al collo da quest’ultimo. “La motivazione di una tale reazione rabbiosa e aggressiva sarebbe stata un eccessivo numero di utenti in attesa. Anche se, dichiara il medico vittima delle percosse, lo staff era in perfetto orario rispetto alla tabella di marcia degli appuntamenti”. 

Dopo l’intervento delle forze dell’ordine e il riscontro di sette giorni di prognosi, per la Cisl Medici “rimane l’amarezza di una reazione immotivata e che rappresenta solo l’ultima, in ordine temporale, di una nutrita lista di aggressioni perpetuate ai danni di chi si trova in prima linea a mettere a disposizione la propria professionalità”.
 
Non potendo intervenire concretamente nella prevenzione di tali forme di prepotenze immotivate, il medico del Sant’Eugenio suggerisce di snellire l’iter giuridico delle testimonianze di chi assiste a questi episodi, eliminando così un deterrente alla partecipazione civile. 

“L’utenza ha perso il rispetto nella figura del medico e dei tempi che la professione richiede” ha dichiarato Lucilla Boschero, Segretario Generale CISL Medici Lazio, commentando l’accaduto “L’aggressione fisica è l’acme di una serie di aggressioni verbali che si verificano con frequenza preoccupante. Proporre alle aziende di registrare nei mancati infortuni tutti gli episodi di aggressione, anche verbale, potrebbe essere un passo importante nel percorso della prevenzione, poiché da questo si possono evincere i servizi più a rischio. Per una aggressione fisica che avviene, quante aggressioni verbali si verificano?” Dunque, monitorare e programmare gli interventi da attuare.

“Prima di tutto occorre che ci siano indicazioni serie da parte della Regione e che le Asl facciano le opportune valutazioni del rischio da violenza dei terzi su tutti i reparti, in particolare su quelli dove è previsto il contatto con il pubblico, come i servizi di emergenza e urgenza e gli ambulatori, in modo che possano esse intraprese delle misure di prevenzione e protezione adeguate” ha continuato la dottoressa Boschero “Quando si parla di misure di protezione ci si riferisce ad esempio alla barriere e alle telecamere che possono rappresentare dei validi elementi di deterrenza. Inoltre è necessario che chi si occupa della sicurezza, ovvero il personale della security (prevenzione degli atti criminosi), debba interfacciarsi con gli operatori della safety (sicurezza sul lavoro) al fine di ottimizzare la prevenzione in tutti i suoi aspetti. 

“Essenziale risulta poi l’attuazione di corsi di formazione diretta agli operatori su come approcciare l’utente aggressivo” ha concluso Boschero.

Benedetto Magliozzi, Segretario Generale Nazionale CISL Medici, commentando l’accaduto, torna a chiedere “strutture adeguate e dotate di strumenti e requisiti per dissuadere e arginare le violenze nei reparti: oltre a un posto di Polizia fisso negli ospedali a tutela degli operatori, anche l’obbligo per il datore di lavoro di costituirsi parte civile dinnanzi a questi reati. Un altro strumento importante a cui segnalare questi episodi è l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, istituito da pochi mesi proprio per sensibilizzare i cittadini sul ruolo che svolgono i professionisti sanitari che ogni giorno si prendono cura della comunità”.

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