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Mercoledì 29 GIUGNO 2022
“Le risorse per la sanità non bastano. Solo l’aumento dei prezzi dell’energia costa 1,6 mld”. Il nuovo allarme delle Regioni al Governo

La nuova denuncia dei presidenti: “Nonostante l’incremento di 2 miliardi previsti dalla Legge di bilancio, ma interamente finalizzato per l’attuazione di specifiche misure, il livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale non appare adeguato per consentire la sostenibilità della programmazione sanitaria”. Proposti alcuni emendamenti al Dl Aiuti. IL DOCUMENTO

“Con riferimento all’anno 2022, nonostante l’incremento di 2 miliardi previsti dalla Legge di bilancio, ma interamente finalizzato per l’attuazione di specifiche misure, il livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale non appare adeguato per consentire la sostenibilità della programmazione sanitaria alla luce dei significativi oneri per il proseguimento delle misure di gestione dell’emergenza pandemica e, contestualmente, dei maggiori costi emergenti”. È quanto si legge nel parere formulato dalle Regioni in Conferenza Stato-Regioni sul Dl Aiuti.

In particolare dai governatori si segnala come “le Regioni e le Province autonome stanno organizzandosi per somministrare una quarta dose in autunno” e poi ci sono “maggiori costi energetici, inflattivi e contrattuali graveranno considerevolmente sui bilanci sanitari”. Non solo le Regioni evidenziano anche “maggiori oneri necessari per riportate l’attività sanitaria in una fase ordinaria e per recuperare le prestazioni non urgenti che sono state rinviate durante la fase emergenziale”. E infine “maggiori oneri a partire dall’anno 2022 (in termini di maggiori costi o minori ricavi) determinati dalla cessazione delle forniture commissariali, dall’adozione del nuovo nomenclatore della protesica e della specialistica ambulatoriale, dall’attuazione delle misure previste dal PanFLu”.

Nello specifico sull’aumento dei costi energetici le Regioni stimano “che l’aumento dei prezzi delle fonti energetiche inciderà sui maggiori costi del Servizio Sanitario Nazionale nel 2022 per circa 1,6 miliardi”. Nel Dl Aiuti il Governo ha messo 200 mln ma dalle Regioni arriva la richiesta, con un apposito emendamento, di portarli a 400.

Altro tema caldo è quello degli ‘Indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni’.

“Il tema – ricordano le Regioni è stato già proposto in molti DL precedenti e per la legge di bilancio 2022. Infatti, la legge di bilancio 2021 (L. 178/2020, c. 821) ha previsto un finanziamento per 50 milioni di euro per l’anno 2021 all’onere sostenuto dalle Regioni per l’esercizio della funzione di concessione degli indennizzi”.

Ma rilevano i governatori “sebbene sia previsto che le Regioni si facciano carico di anticipare le risorse dal 2015 lo Stato non ha stanziato nulla per gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni”.

L’obiettivo quindi “è costituire almeno un cofinanziamento annuale alla spesa, vieppiù alla luce delle ultime sentenze sui risarcimenti per sangue ed emoderivati infetti in cui il Ministero della Salute è condannato a risarcire i danni per omessa vigilanza e controllo”. E per questo è stato presentato un emendamento ad hoc che prevede l’incremento di 50 milioni di euro per l’anno 2022 e di 100 milioni di euro a decorrere dal 2023 del finanziamento previsto nella manovra 2021.

L.F.

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