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Martedì 05 LUGLIO 2022
Covid. Aumentano i contagi ma anche i positivi non segnalati. Ganau (PD): “Necessario semplificare le procedure”

Il capogruppo PD propone di attivare per i vaccinati l’autotesting dei tamponi, già operativo in Emilia Romagna, anche nell’isola. Ganau: “Se oggi investiamo sull'alleanza tra cittadini e sanità pubblica per ridurre o circoscrivere la diffusione del virus, ne trarremo vantaggio anche sulla riorganizzazione delle strutture mediche/sanitarie e su quella del personale. Il consigliere fa notare inoltre la possibilità di coinvolgere gli specializzandi in Sardegna nel caricamento degli esiti dei test da loro effettuati, così come è consentito a biologi e farmacisti.

Il Covid oramai è entrato nella nostra quotidianità. Numerosi i contagi anche in Sardegna, anche se  l’occupazione delle terapie intensive e dei posti letti in area medica Covid sono ancora sotto la soglia critica. Tante però sono le famiglie e gli utenti che non si segnalano o hanno reali difficoltà a segnalare per tempo la propria positività, anche perché il più delle volte per la validazione di un esito positivo o negativo vengono indirizzati in sedi dove è previsto un pagamento, dove non sempre poi si recano.

“I pazienti covid – spiega a Quotidiano Sanità il capogruppo PD Gianfranco Ganau, medico cardiologo, componente della Commissione Salute - anche in questa fase di ‘non emergenza’ sanitaria si trovano il più delle volte ad essere indirizzati nelle farmacie o nei laboratori privati per avere certificata e caricata la positività e la negatività al virus, con una spesa che va dai 15 euro in sù a tampone e in base al tipo di test (antigenico o molecolare) che chiedono di effettuare. Intendiamoci, è chiaro che il medico di medicina generale o la guardia medica, dopo aver già prestato con abnegazione la propria attività durante la fase pandemica, con i pazienti che hanno da gestire durante l’orario di ambulatorio, possono avere concrete difficoltà a caricare la segnalazione di ogni paziente positivo perché la piattaforma Sisp richiede il suo tempo. E niente di strano se il sovraccarico di segnalazioni ogni tanto mandino il sistema in tilt. I numeri dei contagi sono alti. Ma ciò non significa che al paziente debba essere scaricata la spesa del ‘malessere’ del sistema organizzativo e gestionale che dovrebbe esser dedito a raccogliere per diritto del paziente stesso, la segnalazione della sua positività e negatività al covid. 

“C’è inoltre una fase riorganizzativa delle sedi vacanti dei MMG – prosegue il consigliere -, perché molti di loro sono andati in pensione e diversi altri sono in fase di andare, ed i loro pazienti si trovano ad essere dirottati temporaneamente ad altri medici sostituti. Oltre ciò, c’è anche il problema della carenza di figure sanitarie e mediche. E c’è una discreta attività medica/sanitaria di numerosi reparti, compreso il servizio di Igiene pubblica, che dobbiamo riuscire a rimettere in piedi, cominciando a riportarla come nella fase pre-pandemica per potenziarla ulteriormente e risanare le carenze sia dal punto di vista di organico, sia dal punto di vista assistenziale. In aggiunta, il paziente col Covid deve poter avere il diritto immediatamente di far scattare la segnalazione della sua positività, gratuitamente, anche per essere assistito dal primo giorno perché può essere fondamentale! E quando sono così tanti pazienti, con la cronica carenza di personale, poterli gestire nell’immediato nei servizi Asl può risultare spesso complesso. Peraltro, gli utenti positivi che non guidano, è meglio non prendano i mezzi pubblici per raggiungere i servizi di Igiene a Cagliari o altra provincia e trovarsi ad avere un secondo contatto in auto per farsi accompagnare”.

A questa premessa Ganau lancia una proposta: “Una iniziativa che ritengo essenziale, direi ora, tenuto conto dei problemi citati in premessa, e che potrebbe stimolare il paziente positivo a segnalarsi e agevolare con maggiore celerità la comunicazione tra lo stesso e la Sanità pubblica, è, per i vaccinati si intende o coloro che non possono fare il vaccino per patologia, l’autotesting del tampone. Lo fanno già in Emilia Romagna dal mese di gennaio di questo anno. Il tampone autosommistrato viene registrato dal paziente stesso che si scopre essere positivo al Covid, nel proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, ed è valido per l’inizio dell’isolamento. Sul Fascicolo, il paziente dovrà lasciare i propri contatti, l'esito del test, la data e l'ora di esecuzione, il test utilizzato ricercando il numero del codice a barre riportato sulla confezione del test, il lotto e la data di scadenza. Caricando la foto in cui sia evidente il nome commerciale del test utilizzato, il codice a barre e il risultato del test. A quel punto potrà bastare anche un ‘click’ per convalidare da parte della Asl la certificazione di inizio isolamento entro le 24 ore. Stessa cosa per certificare, trascorsi i 7 giorni di isolamento, l’eventuale esito negativo. Il cittadino ripeterà l'autotest e caricherà il tampone. Se il test, invece, risulterà positivo, si potrà ripetere nei giorni successivi e trasmettere l'esito non appena si ottiene un risultato negativo. E comunque avvisare la Asl, in assenza di sintomi, trascorsi i 21 giorni dal primo test positivo”.

“Questa iniziativa – osserva il capogruppo – noto svilupparsi, non so se sia coincidenza, in sinergia alla misura ministeriale che riconosce il tampone autosomministrato anche per la gestione dei casi di positività e negatività nel sistema educativo, scolastico e formativo. L’aver reso accessibili i tamponi Covid ai cittadini perchè possano acquistarli a prezzi anche modici, per effettuarli da soli, qualcosa vorrà pur dire, viceversa ne sarebbe stata proibita la vendita”.

“Sappiamo bene che altre diverse prestazioni, già – sottolinea il consigliere -, i pazienti fragili e comunque i cittadini per una buona prassi di prevenzione del proprio benessere, per tenersi sotto controllo, se le fanno da sé. Basti pensare alla misurazione della glicemia, al test di gravidanza, alla puntura di insulina, alla misurazione della pressione o della saturazione dell’ossigeno ecc… Attenzione nel farlo non è uguale a ‘incapacità’. Poi per carità, anche solo per farsi controllare la pressione c’è chi ha bisogno giustamente di andare dal proprio medico o farmacia, ma per coloro che sono avanzati tecnologicamente, è un’alternativa l’autotest da attuare nel più breve tempo possibile. Parlare di fascicolo sanitario e telemedicina deve poter avere un risvolto concreto e produttivo”.

“Altra considerazione – continua Ganau - è poi quello di consentire il coinvolgimento anche degli specializzandi medici nel caricamento degli esiti test Covid che possono trovarsi a fare durante il loro orario di lavoro o fuori orario, solidalmente a persone che hanno necessità. Proprio qualche giorno fà il Ministro Speranza ha evidenziato, nel precisare la svolta in aumento delle borse di studio per i medici specializzandi, che però è fondamentale coinvolgerli maggiormente; per loro è esperienza, pratica e formazione nel campo. Oltre che soddisfazione umana. Aver attivato a biologi e farmacisti l’esecuzione e caricamento dei test Covid, non deve sostituire la possibilità per un medico specializzando, che ha l’esame di stato dato, di poter fare altrettanto”.

“Apprendo che proprio in queste ultime ore i governatori hanno rivolto al Governo, in Conferenza Stato-Regioni, la richiesta di aumentare le risorse nel finanziamento dedicato al SSN poiché ‘solo l’aumento dei prezzi dell’energia costa 1,6 mld’ – rileva il capogruppo -. Ecco, questi aumenti non li hanno subiti solo strutture sanitarie ed enti, questi aumenti hanno toccato oggi tutti i cittadini. Ed il Covid che non è un virus che viene preso soltanto una volta nella vita, non può e non deve diventare anche una fonte di spesa preoccupante per il paziente. A maggior ragione se vaccinato”.

“Considerata dunque l’anticipazione della proposta di ‘autotesting’ che vede semplificare in modo significativo le procedure di invio da parte del paziente della propria positività al Covid, che presenterò formalmente ai tavoli istituzionali competenti in commissione Salute – conclude il consigliere -, credo fortemente che se oggi investiamo sull'alleanza tra cittadini e sanità pubblica per ridurre o circoscrivere la diffusione del virus, ne trarremo vantaggio anche sulla riorganizzazione delle strutture mediche/sanitarie e su quella del personale, andando a migliorare sicuramente la qualità dell’assistenza non solo per il Covid, ma anche per tutto ciò che è il contesto del nostro SSR”.

Elisabetta Caredda

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