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Mercoledì 06 LUGLIO 2022
La Regione ridefinisce le linee guida per la formazione dell’Assistente di studio odontoiatrico

La Giunta ha recepito quanto disposto a livello nazionale sulla facoltà delle Regioni di valutare i titoli e le esperienze pregresse per l’acquisizione dei crediti formativi che consentono di ridurre la durata del corso per il conseguimento dell'attestato di qualifica. Zedda: “Diamo valore a una figura professionale sempre più richiesta dalle strutture sanitarie”. Nieddu: “Un passo in avanti nel qualificare l'occupazione anche in un'ottica di un futuro utilizzo all'interno del Ssr”. LA DELIBERA

La formazione della figura dell'assistente di studio odontoiatrico (ASO), considerato operatore d’interesse sanitario, è stata di recente ridefinita dalla Regione in linea all’ultimo Accordo del 7 ottobre 2021 approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, recepito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2022. 

Riguardo all'esenzione dal conseguimento dell'attestato di qualifica/certificazione e alla esenzione parziale per il conseguimento dell'attestato di qualifica/certificazione, l'articolo dell’Accordo sul ‘riconoscimento crediti formativi e titoli pregressi’ prevede la possibilità per le Regioni di ‘ridurre, in tutto o in parte, la durata del corso di formazione per il conseguimento dell'attestato di qualifica/certificazione di assistente di studio odontoiatrico’ attraverso due modalità: quella del riconoscimento delle competenze comunque acquisite dal richiedente, o attraverso la valutazione dei titoli pregressi.

La Giunta regionale pertanto, su proposta dell’assessore al Lavoro Alessandra Zedda, ha deliberato di recepire “quanto disposto a livello nazionale rispetto alla facoltà per le Regioni e le Province autonome di valutare i titoli pregressi e riconoscere le esperienze pregresse per l’acquisizione dei crediti formativi che consentono di ridurre la durata del corso di formazione per il conseguimento dell'attestato di qualifica”.

L’esponente di Giunta comunica con soddisfazione: “Diamo valore a una figura professionale sempre più richiesta, che ricopre un ruolo fondamentale all’interno di uno studio dentistico e nelle strutture sanitarie che erogano prestazioni odontostomatologiche, riconoscendone le competenze e valorizzandone il percorso di formazione. In sostanza, grazie alla delibera, sono state integrate le azioni per assicurare a coloro che svolgono la professione di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO), percorsi formativi riconosciuti e uniformi rispetto al resto della Penisola, a garanzia di capacità professionali, tecniche e relazionali consone al ruolo ricoperto. 

Più nello specifico, è stato anche previsto “che il preventivo riconoscimento regionale dei percorsi formativi in regime di autofinanziamento possa essere subordinato alla previsione di una riserva di posti pari al 20% a garanzia della partecipazione degli aventi diritto all’esercizio dei crediti. Per questi richiedenti, inoltre, le quote di iscrizione saranno ridotte in proporzione al numero di ore effettivamente da svolgere ricalcolato in funzione dei crediti spettanti (aumentato, laddove necessario, delle eventuali ore di formazione integrativa, nel limite massimo del 10% delle ore di durata residua del percorso proposto, risultante dal riconoscimento dei suddetti crediti)”.

Ancora, in considerazione della natura sanitaria del profilo professionale di ASO, la Giunta regionale ha approvato di dare mandato alla D.G. del Lavoro per quanto relativamente concerne la predisposizione delle linee guida operative per l'attuazione delle disposizioni contenute nell'Accordo Stato Regioni, che dovranno essere definite in stretto raccordo con la D.G. della Sanità. 

“Una figura molto importante a cui riconosciamo la giusta dignità professionale e formativa all'interno di un percorso virtuoso – commenta in conclusione a Quotidiano Sanità l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, che è peraltro specialista in Odontostomatologia e Protesi Dentaria -. Un passo in avanti non solo nel qualificare l'occupazione ma anche in un'ottica di un futuro utilizzo all'interno del sistema sanitario regionale”.

Elisabetta Caredda

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