quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 28 LUGLIO 2022
Speciale formazione Ecm. Opi Napoli e Caserta lanciano l'allarme: “Necessarie più ore per la formazione nei contratti”

Nuova puntata della nostra inchiesta sull’educazione continua in medicina con la presidente dell’Opi Napoli Teresa Rea e con il presidente dell’Opi Caserta Gennaro Mona: “Necessariamente al termine di questo triennio per chi non riesce o non vuole aggiornarsi in qualche modo deve scattare una forma di sanzionamento” ma “nella sanità privata si ha diritto a 8 giorni di formazione, mentre nel pubblico non sono previsti”.

Prima di tutto un’opera di sensibilizzazione verso tutti gli iscritti, così si gestisce l’approssimarsi della scadenza del triennio formativo secondo l’Ordine delle professioni infermieristiche. “A prescindere la formazione è alla base della professione. Un infermiere esperto deve essere formato, anche perché noi facciamo salute”. Questo il messaggio trasmesso da Teresa Rea, presidente OPI Napoli, e Gennaro Mona, presidente OPI Caserta e presidente del coordinamento Campania-Basilicata-Molise.

“Le professioni sanitarie devono aggiornarsi lungo tutto l’arco della loro vita professionale – spiega Rea –, facciamo un forte investimento sulla formazione. Necessariamente al termine di questo triennio per chi non riesce o non vuole aggiornarsi in qualche modo deve scattare una forma di sanzionamento, o quantomeno deve scattare un premio per chi risponde all’obbligo formativo. Deve esserci una differenziazione non si può a questo punto essere tutti uguali”.

Da COGEAPS arriveranno a breve le comunicazioni sui crediti accumulati e agli ordini andranno prima gli avvertimenti e poi i provvedimenti per chi non vorrà approfittare dell’ultimo avviso per mettersi in pari.

“Noi metteremo in essere dei piani che daranno la possibilità a chi non si è formato di farlo e di raggiungere i crediti del triennio – spiega Mona –. Anche perché la formazione è fondamentale anche sull’aspetto delle assicurazioni”.

Il presidente OPI Caserta si riferisce alla Legge Gelli-Bianco, che prevede la perdita della copertura assicurativa nelle cause se non si è adempiuto almeno al 70% dei crediti formativi richiesti.

“Le assicurazioni – continua Mona – cercano di trovare il cavillo per non coprire, e quindi se non si è adempiuto all’obbligo formativo ci si ritrova in una situazione in cui si rischia di non essere coperti dall’assicurazione. Io parto dal presupposto che la formazione è un obbligo morale per il professionista, altrimenti non garantiremo mai il sistema salute”.

Oltre alle sanzioni si potrebbe arrivare anche alla sospensione, come previsto dagli ordini. Il presidente OPI Caserta ricorda però che alcuni potrebbero non aver avuto modo di formarsi anche per mancanza di tempo dedicato, e garantito, dal proprio lavoro. “Il posto di lavoro è sacrosanto: noi dobbiamo mettere in condizione il professionista di formarsi – risponde Mona –. Ci tengo a ribadire che nella sanità pubblica si ha diritto a 8 giorni di formazione, mentre nel privato non sono previsti. Le FAD vanno bene e possono dare la possibilità di raggiungere i crediti, ma a volte servono corsi da fare in presenza”. 

Vedi gli altri interventi del nostro speciale:  Monaco - Bartoletti - Mangiacavalli - AmatoRossi - Panti - Boldrini - Filippini - Magi - Lazzari

© RIPRODUZIONE RISERVATA