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Venerdì 02 SETTEMBRE 2022
Carenza personale. Cittadinanzattiva: “Si assumano i medici in pensione”

Una soluzione, ricorda Cittadinanzattiva Liguria, già adottata in altre Regioni e normata di recente:  “Certamente una soluzione non risolutiva della grave situazione in cui versa la sanità ligure, soprattutto per deficit di personale. Ma sicuramente è una risposta alle urgenti necessità dei cittadini”

“La possibilità di prorogare (dopo l’esperienza della fase emergenziale pandemica) l’assunzione in servizio di medici in pensione fino al dicembre 2023, con contratti di 6 mesi e ad un prezzo di 60 euro l’ora (sicuramente più economici rispetto ai costi versati attualmente alle cooperative private)”.

Questa la proposta lanciata da Cittadinanzattiva Liguria per dare risposte alle carenze di personale

“Dalle liste di attesa, alle inenarrabili vicissitudini dei pazienti al Pronto Soccorso. I disagi sono oramai diffusi su tutto il territorio nazionale – scrive in una nota – in Liguria, è di qualche giorno fa la notizia che al S. Martino sono stati sospesi gli interventi programmati. La Regione Liguria quindi non è stata da meno nel trend negativo. Anni di tagli ai servizi, di sottofinanziamento del personale, di scelte apertamente indirizzate a seguire il modello lombardo ospedalocentrico, con soddisfazione della sanità privata, addirittura consegnando a questa tre ospedali nel ponente ligure; di distribuzione dei farmaci per conto tramite le farmacie private che nel 2020 ci è costata 54 mln di euro (+4,5 mln rispetto 2019). L’opposizione in Consiglio Regionale, d’altro canto, appare in beata serenità … risvegliandosi, particolarmente a ridosso delle compagne elettorali, con le solite promesse (mai finora attuate) di scenografiche e non risolutive manifestazioni di massa”.

Da qui la proposta di assumere medici in pensione, una soluzione, ricorda Cittadinanzattiva già adottata in altre Regioni e normata di recente: “La soluzione è già stata adottata dalla Regione Puglia che, in questi giorni, ha diramato una circolare alle ASL pugliesi per procedere all’assunzione di personale con tali modalità. Si tratta, e lo sappiamo bene,  di una soluzione non risolutiva della grave situazione in cui versa la sanità ligure, soprattutto per deficit di personale. Ma sicuramente è una risposta alle urgenti necessità dei cittadini. Confidiamo che anche all’appello ligure seguiranno le disponibilità dei sanitari dei nostri territori, ma certamente – conclude la nota – è la Regione che deve prima di tutto provvedere a disciplinare questo tipo di assunzioni e poi le ASL liguri a darvi corso”.

 

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