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11 SETTEMBRE 2022
Tumore polmone. Farmaco Astra Zeneca Osimertinib come terapia adiuvante nei pazienti con mutazione di EGFR ha dimostrato una sopravvivenza mediana libera da malattia pari a 65,8 mesi

Circa tre pazienti su quattro trattati con osimertinib in adiuvante erano vivi e liberi da malattia a quattro anni. I risultati dello studio ADAURA hanno inoltre mostrato che osimertinib ha ridotto del 76% il rischio di recidiva di malattia a livello encefalico nei pazienti con tumore di stadio II-IIIA. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità del farmaco nel trattamento adiuvante del tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce (IB-IIIA) che presenta mutazioni di EGFR.

I risultati aggiornati dello studio di Fase III ADAURA hanno mostrato che osimertinib, farmaco di AstraZeneca, ha prodotto un miglioramento clinicamente significativo e sostenuto della sopravvivenza libera da malattia (DFS) rispetto a placebo, nel trattamento adiuvante dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce (IB, II e III A) che presentano mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), a seguito di resezione radicale. Questi ultimi risultati sono stati presentati oggi a Parigi in occasione del Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO).

A due anni dall’ultimo follow-up del 2020, offrendo a tutti i pazienti l’opportunità di completare tre anni di terapia adiuvante, osimertinib ha ridotto il rischio di recidiva o di morte del 77% ([HR] di 0,23; [CI] 95% 0,18-0,30) nei pazienti con stadio II-IIIA di malattia e del 73% (HR 0,27; 95% CI 0,21-0,34) nella popolazione globale dello studio (stadio IB-IIIA). In entrambe le popolazioni di pazienti trattati con osimertinib è stata osservata una DFS mediana di circa cinque anni e mezzo (65,8 mesi). Nelle stesse popolazioni di pazienti, la DFS mediana dei pazienti nel braccio placebo è stata pari a 21,9 mesi e 28,1 mesi rispettivamente. 

Circa il 30% dei pazienti con NSCLC riceve una diagnosi di malattia abbastanza precocemente da poter essere sottoposto a intervento chirurgico con intento radicale, ma nonostante ciò la recidiva è ancora frequente nella malattia agli stadi iniziali. Storicamente, circa la metà dei pazienti con tumore di stadio I-II e tre quarti dei pazienti di stadio III presentano una recidiva di malattia a cinque anni dall’intervento.

I risultati di un’ulteriore analisi esplorativa pre-pianificata dello studio ADAURA hanno mostrato come osimertinib abbia ridotto il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale (CNS) del 76% nei pazienti con tumore in stadio II-IIIA (HR: 0,24; 95% CI 0,14-0,42). A quattro anni, il 90% dei pazienti nel braccio di trattamento con osimertinib risultava libero da malattia a livello encefalico (95% CI 85-94) rispetto al 75% dei pazienti nel braccio con placebo (95% CI 67-81). La recidiva di malattia a livello del sistema nervoso centrale è una complicazione frequente nei pazienti con NSCLC e mutazione di EGFR ed è associata ad una prognosi particolarmente sfavorevole.

“I risultati aggiornati dello studio ADAURA mostrano che il trattamento adiuvante con osimertinib non solo continua a prolungare la sopravvivenza libera da malattia dei pazienti con tumore del polmone in fase precoce con mutazione di EGFR dopo l’intervento chirurgico, ma nel tempo riduce anche il rischio di recidiva a livello del sistema nervoso centrale – spiega Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Principal Investigator dello studio ADAURA per l’Italia -. Questi dati confermano l’utilizzo di osimertinib in adiuvante come standard di cura per questi pazienti, finora caratterizzati da alti tassi di recidiva e privi di opzioni terapeutiche mirate dopo la chirurgia. Anche quando la malattia è diagnosticata in fase iniziale, i tassi di recidiva dopo la chirurgia restano elevati, indipendentemente dal ricorso alla chemioterapia post-operatoria: quasi la metà dei pazienti che ricevono la diagnosi in stadio IB e tre quarti di quelli in stadio IIIA vanno incontro a recidiva entro cinque anni. La ‘tradizionale’ chemioterapia, infatti, non riesce a impattare in maniera significativa sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%”.

Pochi giorni fa l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di osimertinib come trattamento adiuvante, cioè successivo all’intervento chirurgico, del tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce (IB-IIIA) che presenta mutazioni di EGFR.

“I risultati dello studio ADAURA sono senza precedenti e hanno condotto, a maggio 2021, all’approvazione europea di osimertinib in adiuvante per i pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce con mutazioni del gene EGFR – afferma il prof. de Marinis -. I vantaggi ottenuti, in base ai risultati aggiornati dello studio, cioè una riduzione del rischio di recidiva o morte pari al 73% nella popolazione globale e una sopravvivenza mediana libera da malattia di circa cinque anni e mezzo, sono davvero significativi e definiscono un nuovo standard di cura, a fronte di un’ottima tollerabilità. Grazie all’approvazione di AIFA, anche nel nostro Paese si afferma un vero e proprio cambio di paradigma, che vede l’introduzione della medicina di precisione in una popolazione di pazienti in cui l’intento dei trattamenti è la cura”.

Susan Galbraith, Executive Vice President, Oncology R&D, AstraZeneca dichiara: “E’ straordinario come solo due anni fa i pazienti con tumore del polmone in stadio precoce con mutazione di EGFR non avessero opzioni terapeutiche mirate dopo la chirurgia. Ora, in tutto il mondo, questa popolazione di pazienti ha la possibilità di accedere ad osimertinib e di poter inoltre beneficiare del suo valore aggiunto offerto in termini di protezione a livello encefalico. Siamo in attesa dei risultati maturi sulla sopravvivenza globale nello studio ADAURA nei tempi previsti, ma la ricerca e il nostro impegno nei confronti dei pazienti con tumore del polmone in stadio precoce continuano attraverso un più ampio programma di sviluppo di osimertinib, nel quale si sta valutando una durata maggiore del trattamento post-chirurgico e il ruolo potenziale di osimertinib come terapia adiuvante in stadi ancora più precoci di malattia”.

Riepilogo dei risultati di efficacia. La sicurezza e la tollerabilità di osimertinib in questo studio sono risultate coerenti con il profilo già noto. Non sono stati riportati segnali di sicurezza con la durata prolungata del trattamento. Gli eventi avversi di Grado 3 o maggiore per tutte le cause sono stati osservati nel 23% dei pazienti nel braccio con osimertinib rispetto al 14% nel braccio con placebo.

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