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Venerdì 23 SETTEMBRE 2022
Non esiste solo il “disagio psicologico”



Gentile Direttore,
non si può non condividere l’appello accorato di Diego Foschi (QS del 13 settembre 2022) a proposito dell’assenza di proposte politiche per risollevare l’attuale condizione della Sanità del nostro Paese, in un contesto in cui la mancanza di analisi e di dati credibili porta solamente a “soluzioni” che favoriscono l’edilizia e molto, molto meno un progetto di salute pubblica per i cittadini.

Scorrendo poi le pagine dei giornali il livello di disagio aumenta, visto che non si trova traccia di qualsivoglia proposta da parte di ogni formazione politica per affrontare una situazione preoccupante,  definita chiaramente dalle liste d’attesa, dalla insoddisfazione del personale, da un SSN traballante, dalla migrazione dei pazienti, dalla inconcludenza dei servizi territoriali, da una medicina amministrata e amministrativa, dal prossimo trionfo del privato. 

Non so se qualcuno ci ha fatto caso, ma anche su di una testata specialistica, come QS, non si legge  di alcuna proposta politica per affrontare l’attuale crisi della Sanità pubblica e si è invece aperta una vera e propria gara a sostegno del  “supporto psicologico” o magari del supporto agli psicologi (D’Arrando, 19 settembre; Colaianni, 19 settembre; Bellucci 13 settembre; Zampa 12 settembre).

E’ strano verificare che, almeno nella mente di chi si candida a rappresentare i cittadini  e le loro necessità, i problemi della sanità pubblica non esistono affatto e che, se di questioni bisogna parlare, si cita unicamente al problema del “disagio psicologico”.

In un contesto che, per fortuna, non è quello dei cittadini Ucraini sotto i missili e le bombe e neppure dei migranti sui barconi in mezzo al mare ma è forse limitato agli adolescenti iperconessi e alle coppie senza figli che hanno scelto di adottare un golden retriever, queste proposte lasciano stupefatti. Anche perché si tratta di una allarme, quello sul disagio psicologico, talora supportato da dati “creativi” e non congruenti con quelli forniti dall’OMS.

Se è comprensibile che l’Ordine degli Psicologi ed il suo Presidente portino acqua al loro mulino, stupisce il larghissimo arco costituzionale che si disinteressa del tutto dei reali problemi della sanità per dedicarsi all’esclusivo sostegno di una pratica che talora sfugge alla verifica e all’evidenza clinica. Difficile peraltro pensare che le proposte dei candidati/politici, apparentemente ed esclusivamente concentrate sul sostegno al “sostegno psicologico”, possano fornire un grande contributo alla soluzione della attuale crisi della Sanità pubblica, dall’assistenza ospedaliera e quelle di base, ormai sotto gli occhi e l’esperienza di tutti.

Tuttavia, se è pur vero che stiamo vivendo una vera e propria guerra tra poveri in un contesto di risorse e orizzonti limitati, sarebbe necessario rendersi conto che ogni quattrino dedicato al pur importante problema del “disagio psicologico” magari rappresenta un quattrino in meno per l’approvazione dei nuovi LEA. 

Pietro Cavalli
Medico

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