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Venerdì 23 SETTEMBRE 2022
Medicina generale. Smi e Snami Veneto: “Siamo pronti a tornare allo sciopero”

Dopo lo sciopero informatico dello scorso febbraio, le due sigle sindacali minacciano nuove proteste se non verranno ascoltati a stretto giro dagli organi regionali. Da settimane chiedono l’apertura di un tavolo tecnico che definisca un nuovo accordo regionale sulla medicina generale. “Dopo il nuovo accordo collettivo nazionale sulla medicina generale, avvenuto ad aprile scorso, ci aspettavamo una convocazione da parte della Regione. Invece siamo ancora una volta davanti all’ennesimo silenzio”, spiegano i sindacati. LA LETTERA

I medici di medicina generale del sindacato Smi e Snami bussano ancora una volta alla porta dell’assessore della sanità sociale e programmazione sanitaria della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, per sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico per la definizione dell’accordo integrativo regionale della medicina generale. 

Liliana Lora, segretario regionale dello Smi, e Salvatore Cauchi, segretario regionale dello Snami, lo fanno attraverso una lettera inviata alla Regione del Veneto, sottolineando che con l’arrivo dell’autunno c’è la necessità di definire la programmazione riguardante l’assistenza sanitaria territoriale, carente di organici e insufficiente sul piano organizzativo, già per altro evidenziata ad inizio anno con le due giornate di sciopero informatico. 

“Ci attendavamo, dopo la promulgazione del nuovo accordo collettivo nazionale sulla medicina generale, avvenuto ad aprile scorso, una convocazione per discutere l’accordo integrativo regionale affrontando subito anche le questioni dell’informatizzazione, in modo da far dialogare gli ospedali con la medicina del territorio, per efficientare le prese in carico, specialmente dei pazienti più fragili. Invece siamo ancora di fronte all’ennesimo silenzio da parte della Regione ”, spiegano Lora e Cauchi.
 
Una situazione che, per le due sigle sindacali, potrebbe portare a nuove proteste, fino anche allo sciopero, se Lanzarin non dovesse in tempi brevi dare riscontro al sollecito. Del resto, di sciopero  Snami Veneto già parlava ad inizio settembre, sostenendo che la Regione del Veneto, oltre ad un aumento tardivo delle borse di studio per la scuola di formazione per la medicina generale, poco ha fatto. Snami Veneto chiedeva la de-burocratizzazione dell’atto medico e come, segno di protesta, sollecitava tutti i colleghi iscritti al sindacato che avessero accettato l’aumento di massimale a 1800 pazienti di ritornare a 1500 pazienti. Questo per dare forza al sindacato e per fare in modo che le proposte venissero prese in considerazione una volta per tutte. 

Ora, “siamo a chiedere, nuovamente, se sia necessario che torniamo a uno stato di agitazione e a scioperare ad oltranza affinché qualcosa ascolti le nostre istanze a difesa della salute dei cittadini”, concludono Lora e Cauchi nell’ultima lettera a Lanzarin.

Endrius Salvalaggio

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