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Martedì 15 NOVEMBRE 2022
Giani: “Il modello del Ps di Prato è da estendersi”

Il presidente della Toscana: “Nel momento in cui si è verificata una situazione di criticità dei pronto soccorso, segnalata anche dalla stampa e dai cittadini, mi sono reso conto che dovevamo trovare un metodo su cui lavorare e questo metodo è stato sperimentato a Prato, dove la medicina specialistica ha avuto la capacità di assorbire gli afflussi e le problematiche. Un circuito virtuoso di collaborazione, un modello”.

“Nel momento in cui si è verificata una situazione di criticità dei pronto soccorso, segnalata anche dalla stampa e dai cittadini, mi sono reso conto che dovevamo trovare un metodo su cui lavorare e questo metodo è stato sperimentato a Prato, dove la medicina specialistica ha avuto la capacità di assorbire gli afflussi e le problematiche dei pronto soccorso”, ha dichiarato ieri il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

“È stato un grande lavoro – ha proseguito il govenatore -, svolto molto bene dalla direzione dell'Asl., partito a Prato, che ha permesso di attenuare le attese e migliorare le situazioni di difficoltà che si verificano anche negli altri pronto soccorso della Toscana”.

Ieri mattina Giani ha visitato il pronto soccorso e l’area medica di accettazione (Ama) del Santo Stefano.

Ad accoglierlo Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’Asl Toscana Centro ed una delegazione dell’ospedale: Sara Melani, direttrice del presidio ospedaliero; Giancarlo Landini direttore del Dipartimento delle specialistiche mediche dell’Azienda; Pasquale Palumbo, direttore Area dipartimentale neurologica e geriatrica oltre al sindaco di Prato Matteo Biffoni ed al presidente della Provincia Francesco Puggelli.

“Ho voluto verificare come il ‘modello Prato’ ha funzionato e continua a funzionare attraverso un dialogo all’interno dell’ospedale tra la struttura di emergenza e quella di cura nei reparti specialistici, in particolare della medicina ma anche di altri reparti - ha proseguito il governatore -. Più accessi del pronto soccorso vengono assorbiti e più cresce la disponibilità a far fronte alle esigenze costanti”.

A Prato, si spiega in una nota, i risultati e gli effetti sono stati positivi dopo l’istituzione dell’Area di accettazione medica nel pronto soccorso del Santo Stefano. Si è trattato di un piano di riorganizzazione, avviato dallo scorso giugno e potenziato ad agosto, che ha permesso di ottimizzare la presa in carico precoce dei pazienti in arrivo al pronto soccorso con problematiche di natura internistica o medico specialistica non chirurgica e che si aggiunge a percorsi attivi di presa in carico chirurgica e ortopedica.

L’esperienza dell’Ama, partendo da indicazioni regionali, nasce nell’Azienda Usl Toscana Centro proprio nel presidio ospedaliero pratese ed è poi stata implementata negli altri nosocomi. “Abbiamo cercato, in un momento molto delicato - ha detto il dg Morello - di rinnovare la nostra missione, riposizionandoci e collaborando. È una esperienza positiva e i dati lo dimostrano: ogni giorno le dimissioni che vengono effettuate 7 giorni su 7, superano le 20 unità”.

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