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Lunedì 21 NOVEMBRE 2022
Disabilità. Dopo 26 anni la Regione FVG riscrive la legge

Approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, con una unica astensione, la nuova Legge regionale sulla Disabilità che mira a dare risposte ai bisogni all’interno dei livelli essenziali di assistenza. Una norma che tocca “tutti i contesti di vita che vanno dai bisogni sanitari, ricreativi, a quelli di trasporto, lavoro, scuola. Attraverso un insieme di norme che favoriscano tutti i diritti di contesto nella vita di un disabile”, spiega l’assessore Riccardo Riccardi. IL TESTO

Dopo 26 anni la Regione del Friuli Venezia Giulia mette mano alla legge 41 del 1996 sulla disabilità. Un atto che modernizza, aggiorna e rende attuale la legge precedente abbracciando molti aspetti della vita quotidiana del disabile, della sua famiglia e di chi lo prende in carico. La norma sulla disabilità, che sarà in vigore con i primi atti già dal prossimo gennaio, ha il merito di affrontare “tutti i contesti di vita - dichiara il vicegovernatore Riccardi Riccardo con delega alla salute - che vanno dai bisogni sanitari, ricreativi, a quelli di trasporto, lavoro, scuola ecc., attraverso un insieme di norme che favoriscano i diritti di contesto nella vita di un disabile”.

Questa Legge ha come punto di forza anche quello di premiare, attraverso bandi regionali, tutte quelle strutture o aziende che hanno intenzione di accogliere persone disabili o proporre degli interventi specifici per le persone con disabilità.

Altro elemento importante del ddl 173 sulla disabilità è quello di avere all’interno della legge dei dispositivi che favoriscono l’integrazione delle politiche.

Il concetto di integrazione è un altro aspetto chiave di questa legge: se da un lato c’è un intervento sulle singole politiche, dall’altro c’è la particolarità di ricondurle ad una visione unitaria attraverso i soggetti attuatori di queste stesse politiche inclusive che vanno dai comuni alle aziende sanitarie e al terzo settore.

“La nuova legge regionale sulla disabilità che porta il nome di interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia – spiega il vicegovernatore – ha sin dagli esordi avuto un percorso in piena condivisione e confronto con molti portatori di interesse, come la consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie per analizzare tutti i bisogni personali e sociali del mondo della disabilità, con gli enti locali dando loro il protagonismo in termini di rilevazione dei bisogni e di pianificazione, responsabilizzando altresì le stesse aziende sanitarie nelle componenti delle loro assistenze come i livelli essenziali di assistenza. Una legge che prevede una riconfigurazione organizzativa e che vedrà anche uno sviluppo all’interno delle aziende sanitarie con una maggiore capacità della presa in carico della persona disabile”.

Le linee di interesse di questa legge sono quindi salute, vita indipendente e inclusione nella società, istruzione, formazione lavoro, mobilità personale, libertà di movimento e informazione, comunicazione e partecipazione. Un ddl con la finalità di promuovere una reale integrazione delle politiche e rafforzare la responsabilità condivisa tra il sistema sanitario e quello sociale nella cura e assistenza delle persone con disabilità.

“Un progetto – dice Riccardi - che lega ancora di più il rapporto tra istituzioni e terzo settore, per attivare e sviluppare una rete sempre più capillare e sussidiaria. Il fine è permettere la realizzazione di interventi in grado di garantire alle persone con disabilità l’accessibilità ai diritti di tutti ed in tutte le aree importanti della vita”.

“Questa legge è importante anche per il modo di redazione oltreché per i contenuti – conclude l’assessore e vicepresidente – perché ha visto un voto molto ampio anche quello di tutta l’opposizione con 1 solo astenuto. Una legge che riequilibra attraverso i principi di universalità ed equità, riconducibili ai livelli essenziali di assistenza, la vita delle persone disabili affrontati sotto l’aspetto della cronicità. Cronicità intesa come acuta o lieve che ci accompagna per tutta la vita, ma dove l’aspetto sanitario di questa legge è una parte rispetto a tutta una serie di altri interventi specifici che intervengono nella vita delle persone con disabilità”.

Endrius Salvalaggio

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