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Giovedì 24 NOVEMBRE 2022
Forum Risk management. “Dalla chirurgia a ciclo breve la chiave per il recupero delle liste d’attesa”

Durante la pandemia l’organizzazione snella e lineare propria della Day Surgery avrebbe potuto rappresentare una soluzione a basso rischio in grado garantire, almeno in parte, la continuità delle cure. Una strada ora ancora percorribile per recuperare il tempo perso, ma per la Sicads servono anche reti chirurgiche transmurali e la riprogettazione dell’uso dei blocchi operatori

“La sospensione delle attività chirurgiche a ciclo breve, legata all’irruzione della pandemia nel nostro Ssn, ha determinato un allungamento senza precedenti delle liste d’attesa, e ha messo in difficoltà le Aziende, oggi alle prese con la necessità di recupero e smaltimento delle stesse. Sospensione quanto mai inopportuna, laddove l’organizzazione snella e lineare propria della Day Surgery avrebbe potuto rappresentare una soluzione a basso rischio in grado garantire, almeno in parte, la continuità delle cure”.

Questo il messaggio lanciato dalla Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery (Sicadcs) e da Health And Operating Room Management Association nel corso di un evento al 17° Forum Risk Management ad Arezzo che ha visto confrontarsi rappresentanti della Fnomceo, Direttori Generali e Sanitari, Società Scientifiche, medici e infermieri ed esperti di ecosistemi sanitari, per suggerire alcune coordinate nessarie a recuperare quei ritardi nelle attività diagnostiche causate dalla pandemia.

“È necessaria una stretta collaborazione tra Istituzioni e Professionisti – ha detto Piergaspare Palumbo presidente della Sicads – unita all’attuazione di modelli innovativi di erogazione dei servizi sanitari, quali la realizzazione di reti chirurgiche transmurali, la riprogettazione dell’uso dei blocchi operatori, l’uso di nuove tecnologie, il ruolo della Telemedicina”.

Soprattutto, per gli esperti è necessario condividere un linguaggio comune al di fuori di ogni autoreferenzialità e predisporre tempestivamente adeguate risorse tecnologiche, strutturali e umane, al fine di scongiurare in futuro nuovi pericolosi ritardi nell’erogazione delle prestazioni chirurgiche.

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