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Mercoledì 14 DICEMBRE 2022
Ansia e mancanza di motivazione a causa delle disuguaglianze di genere



Gentile Direttore,
lo stress lavorativo è una problematica in ascesa tra i lavoratori e le aziende sanitarie non possono sottovalutarla. Una delle misure per contrastare questo fenomeno è preservare il cosiddetto benessere organizzativo. Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo. Ecco perché la diseguaglianza di genere e il benessere di operatori e operatrici sanitari è un tema che ricopre un ruolo centrale nel dibattito contemporaneo.

L'assistenza sanitaria è uno dei principali settori globali composti da donne. Nonostante le donne costituiscano circa il 67% della forza lavoro sanitaria globale, queste guadagnano circa il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini. L’Italia è uno dei paesi dove il gap retributivo uomini/donne si allarga per le posizioni apicali della gerarchia; infatti, nelle posizioni lavorative di maggior rilievo il gap raggiunge il 63-69%. Operatrici e operatori sanitari che si interfacciano con i pazienti diabetici devono essere in grado di esprimere il loro pieno potenziale in un ambiente di lavoro sano non caratterizzato da disuguaglianze di genere, che in ultima analisi influenza il benessere e la motivazione personale nel loro principale compito. Il rapporto tra pazienti e operatori sanitari può essere influenzato dall'approccio emotivo al lavoro assunto dagli operatori e operatrici. Capire e affrontare (anche parlare) la questione della parità di genere e del benessere lavorativo all'interno del settore sanitario permette di spezzare il circolo vizioso di disuguaglianza e discriminazione mina che il benessere degli operatori e operatrici sanitari e compromette il benessere lavorativo.

Per capire come la disuguaglianza di genere e il benessere sul lavoro influenzano il rapporto paziente-operatore sanitario, è stato condotto uno studio pilota dal titolo “Disuguaglianza di genere e benessere degli operatori sanitari in diabetologia” e pubblicato su Diabetology che approfondisce la diseguaglianza di genere e benessere degli operatori e delle operatrici in ambito diabetologico, grazie al contributo di 176 operatori e operatrici sanitari provenienti da 34 diverse province italiane e che lavorano a contatto con pazienti diabetici. Lo studio mira a indagare il modo in cui viene affrontata la relazione con i pazienti e il loro lavoro, esplorando tre aspetti: il modo in cui percepiscono il fenomeno della disuguaglianza di genere e come questo influisce sulle loro attività quotidiane; il loro stato di benessere; il loro approccio emotivo al lavoro (concentrandosi sul contatto diretto con il paziente).

Lo studio ha permesso di sottolineare che non c’è una posizione chiara sulla presenza di disuguaglianza di genere nell'ambiente di lavoro, sebbene alcuni aspetti correlati siano stati particolarmente sentiti dagli intervistati (come, ad esempio, la maggioranza di posizioni prestigiose ricoperte da uomini o il tema della disparità salariale). I dati mostrano che gli intervistati che hanno percepito la presenza di disuguaglianza di genere nella loro azienda spesso si sono sentiti affaticati dal loro lavoro durante la settimana e hanno sperimentato ansia e preoccupazione. In generale, lo stato di ansia e la mancanza di motivazione da parte di alcuni intervistati è stato attribuito in parte alla presenza di disuguaglianza di genere.

Tuttavia, il rapporto con il paziente sembrava essere nella maggior parte dei casi efficace e fonte di soddisfazione per la maggior parte degli intervistati. Gli operatori e le operatrici si sentono appagati nel lavorare a contatto con le persone e nell’essere parte del loro percorso di cura. I motivi per cui il personale può sperimentare situazioni di malessere sul posto di lavoro possono essere diversi, inclusi la disuguaglianza di genere, i disagi personali, le strutture fisiche in cui lavorano, etc. Allo stesso modo, le possibili soluzioni e i modelli attraverso i quali le organizzazioni possono promuovere tutti i fattori che, direttamente o indirettamente, influenzano il benessere e la motivazione degli operatori sanitari e rimuovere e diminuire quelli che influenzano negativamente, sono molteplici. Promuovere il benessere di operatori e operatrici sanitari in generale, ma soprattutto di chi lavora con malattie croniche come il diabete, migliora il rapporto paziente-operatore sanitario e permette a questi ultimi di esprimere tutto il loro potenziale mettendo il paziente al centro delle cure e permettendo loro di affrontare meglio la loro malattia.

Tatiana Lai
Infermiera, ambulatorio di Diabetologia dell’Ospedale San Marcellino di Muravera (SU)

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