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Martedì 13 DICEMBRE 2022
Schillaci: “Mai messo in discussione importanza vaccini contro il Covid. Pieno sostegno alla campagna vaccinale per più deboli e anziani, influenza compresa”. Mascherine: “Possibile ulteriore proroga obbligo in ospedali e Rsa”

Così il ministro questa sera in ‘un’intervista a “Zona Bianca” su Rete 4. Ribadito l’obiettivo di rivedere la tempistica dell’isolamento degli asintomatici per farli rientrare in attività dopo 5 giorni anche senza tampone. E poi sulla carenza di medici: “In questa fase emergenziale potrebbe essere anche molto utile far sì che i medici rimangano in servizio per altri 2 anni rispetto a quello che oggi è il limite dell'età pensionabile”.

"Io, e tutto il Governo di cui ho l'onore e il privilegio di far parte, non ho mai messo in discussione l'importanza dei vaccini per la battaglia contro Covid-19". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, nella puntata di 'Zona Bianca' in onda questa sera su Retequattro, aggiungendo che "anche oggi sosteniamo pienamente la vaccinazione per le persone anziane, per i fragili e per i più deboli, contro l'influenza e anche la quarta dose anti-Covid".

E sulla sentenza della Consulta che ha confermato la legittimità dell'obbligo vaccinale, dopo aver detto che "le sentenze vanno sempre accettate e rispettate", ha osservato che "oggi siamo in una fase della pandemia diversa e quindi ci appelliamo soprattutto al senso di responsabilità dei cittadini e ci appelliamo soprattutto alle persone più fragili: proprio come per la vaccinazione contro l'influenza, loro vanno protetti e questo credo che oggi vada affrontato con uno spirito di reale responsabilizzazione".

Sì convinto alle mascherine in ospedale e nelle Rsa. “Uno dei primi provvedimenti che ho adottato – ha detto Schillaci - è stato quello di prorogare l'uso delle mascherine nelle strutture sanitarie e nelle Rsa per la tutela soprattutto degli anziani e dei soggetti più vulnerabili. Credo che continueremo con questo tipo di raccomandazione. Quindi portare la mascherina in determinate circostanze è un atto di rispetto verso di loro”.

Per Schillaci anche i tamponi Covid per chi entra in pronto soccorso sono una tutela: “Credo che questo dipenda molto ovviamente dall'organizzazione dei pronto soccorso e dalla sintomatologia che il paziente presenta. In questo momento forse lasciarli per chi arriva in pronto soccorso può essere una tutela, però su questo stiamo lavorando”.

Il ministero ha anche confermato l'intenzione “e spero che avvenga veramente a breve, di far sì che i pazienti asintomatici possano rientrare dopo 5 giorni alle normali attività anche senza ripetere il tampone”.

Ma la spesa sui vaccini va razionalizzata. “Credo che dobbiamo razionalizzare la spesa sui vaccini Covid in un duplice modo: cercare di rinegoziare quello che era il costo dei vaccini e far sì che i vaccini che sono già stati acquistati possano essere forniti in un lasso di tempo più lungo, anche di 4 anni”, ha spiegato soffermandosi anche sul finanziamento di oltre 600 milioni di euro previsto per l'acquisto dei vaccini nella prossima Manovra, “dobbiamo far sì che ci sia proprio una razionalizzazione nell'acquisto, in modo tale che i vaccini possano essere sufficienti, a nostro giudizio, per un lasso di tempo che va almeno per i prossimi 4 anni. Per far sì che utilizziamo tutte le dosi che acquistiamo e che non ci siano sprechi in un momento complesso dal punto di vista economico come questo”.

E per il futuro, ribadendo quanto aveva già detto in occasione del recente Consiglio dei ministri europei della salute, ha detto di credere che “sia anche utile far sì che siano i singoli Stati, le singole nazioni, a negoziare l'acquisto dei vaccini e a noi sta anche molto a cuore il fatto che i cittadini italiani possano avere accesso a tutti i tipi di vaccini che sono messi in commercio con l'autorizzazione dell'Ema”.

Ribadito anche l’auspicio della responsabilizzazione delle aziende su eventuali risarcimenti per eventi avversi: “i produttori e la Comunità europea non possono lasciare la responsabilità degli eventuali eventi avversi ai singoli Stati”, ha detto Schillaci.

La fuga degli operatori dai pronto soccorso. Sul tema il ministro ha sottolineato che “bisogna far sì che il pronto soccorso sia più attrattivo. Questo vuol dire dare una maggiore sicurezza agli operatori in termini di lavoro e in termini di organizzazione. E poi ovviamente non va trascurato anche un miglioramento delle condizioni economiche. Ricordo che i medici e gli operatori sanitari in genere in Italia sono oggi pagati molto di meno di quello che avviene in Europa e per alcune specializzazioni credo che in questo momento di difficoltà ci voglia una maggiore attenzione, senza dimenticare gli altri”.

Per Schillaci “in questo momento il personale del pronto soccorso merita attenzione - ha spiegato - non solo per quello che hanno fatto durante la pandemia, ma anche per quello che stanno facendo oggi in una situazione ancora difficile e complessa”.

Per il ministro l'emergenza che abbiamo oggi sul fronte della carenza dei medici "purtroppo, è il frutto di una programmazione negli accessi alle Facoltà di Medicina che è stata sbagliata negli ultimi 10 anni. Paghiamo oggi gli errori del passato e dobbiamo programmare meglio in base a quelle che sono le reali esigenze. Io credo che in questa fase emergenziale potrebbe essere anche molto utile far sì che i medici rimangano in servizio per altri 2 anni rispetto a quello che oggi è il limite dell'età pensionabile".

"Bisogna - ha aggiunto - programmare bene soprattutto l'accesso alle specializzazioni, dove c'è più bisogno di avere personale. Oltre a questo bisogna far sì che il sistema sanitario nazionale riconquisti la sua attrattività, soprattutto in alcune specializzazioni che sono complesse e difficili - penso all'emergenza urgenza, all'anestesia - non solo con un incentivo economico che credo meritino tutti gli operatori del sistema sanitario nazionale, ma soprattutto con una migliore organizzazione per far sì che ci si senta veramente parte di un sistema che funziona e che dà un servizio unico a tutti i cittadini".

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