quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 19 DICEMBRE 2022
Snami Emilia-Romagna: “Taglio automediche 118 sarebbe criminale”

A giudizio della sezione regionale del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani: “Quel balzano progetto di demedicalizzazione del 118 è impossibile e sbagliatissimo”, con una “assistenza già ai limiti oggi, serve garantire sui pazienti critici che nei tempi previsti non arrivi un mezzo di soccorso qualunque, ma un mezzo di soccorso con capacità realmente avanzata per gestire l'emergenza, il resto è propaganda”.

Sul sistema del 118 “non ci sono spazi per taglio di automediche: sarebbe un’azione criminale”.

Con una “assistenza già ai limiti oggi, serve garantire sui pazienti critici che nei tempi previsti non arrivi un mezzo di soccorso qualunque, ma un mezzo di soccorso con capacità realmente avanzata per gestire l'emergenza, il resto è propaganda”.

È quanto scrive, in una lunga nota, la sezione regionale dell’Emilia-Romagna dello Snami-Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani.

A giudizio dell'organizzazione sindacale, viene sottolineato in un altro passaggio della nota, è “impossibile e sbagliatissimo continuare quel balzano progetto di demedicalizzazione del sistema 118” che, invece, deve essere “messo in grado di rispondere capillarmente e deve essere a gestione indipendente dai Pronto Soccorso ospedalieri”. Secondo lo Snami regionale, ancora, serve anche il Medico di Centrale, che “avrebbe dovuto esserci dal 1992, anno di istituzione del servizio, praticamente assente solo in Emilia-Romagna, ma se si pensa che un medico in centrale per governo clinico possa sostituire la rete territoriale, di automediche si dice una assurdità senza precedenti”.

In questi anni, argomenta lo Snami emiliano-romagnolo “abbiamo già assistito alle ‘nozze con i fichi’ fatte in molte aziende Usl che hanno costretto i medici 118 a fare due lavori contemporaneamente, in ambulanza e al pronto soccorso, con stress e rischi crescenti in un clima lavorativo sempre più insostenibile mano a mano che i servizi venivano macellati”.

Quindi, evidenzia nuovamente il sindacato medico, “se la regione pensa oggi di avere un vantaggio togliendo mezzi di soccorso per avere medici in pronto soccorso, sbaglia di grosso. Sono figure diverse i medici 118 e quelli di Pronto Soccorso, contratti diversi, formazioni diverse, stipendi diversi, l'unico risultato che otterrebbe - conclude lo Snami - sarebbe l’effetto contrario al desiderato: più inospitale il servizio, meno medici sia in 118 sia in Pronto Soccorso con proliferare di cooperative superpagate per tenere ‘aperta la baracca’”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA