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Venerdì 23 DICEMBRE 2022
Al Pascale il primo centro di protonterapia del Centro Sud

l Centro sarà realizzato, in tre anni, grazie a un finanziamento del ministero della Salute e consentirà di limitare la mobilità passive verso il Nord. La protonterapia può essere utilizzata in combinazione con la chemioterapia, come trattamento post chirurgico, nella re-irradiazione dopo la radioterapia con raggi x standard e con effetti collaterali inferiori. Il Dg Bianchi: “Un attestato di stima che ci inorgoglisce”

Sarà a Napoli al Pascale il primo centro di protonterapia del Centro Sud. Il Ministero della Salute ha dato il via libera al finanziamento per la realizzazione del centro che sarà collocato negli spazi adiacenti l’attuale radioterapia dell’Istituto partenopeo, come richiesto dalla direzione strategica del polo oncologico già quattro anni fa.

Un risultato eccezionale per l’Irccs partenopeo, ricorda una nota, che premia l’Istituto di un’apparecchiatura che potrà trattare pazienti selezionati: la protonterapia, trattamento radiante oncologico di precisione per la cura di tumori che si sono sviluppati nelle vicinanze di organi critici quali cervello, cuore o midollo spinale, può essere utilizzata più facilmente in combinazione con la chemioterapia, come trattamento post chirurgico, nella re-irradiazione dopo la radioterapia con raggi x standard e con bassi effetti collaterali.

Sono tre in totale i Centri presenti sul territorio nazionale a Candiolo (To), Trento, e a Pavia.

“A differenza dei raggi X, utilizzati nella radioterapia convenzionale - spiega Paolo Muto, direttore del dipartimento di Radioterapia del Pascale - i protoni possono essere indirizzati per fare in modo che le radiazioni colpiscano le cellule tumorali con estrema precisione salvaguardando i tessuti sani circostanti. Questa accuratezza può rivelarsi particolarmente vantaggiosa per coloro che hanno subìto un precedente trattamento radiante e per coloro che hanno un'alta probabilità di sopravvivenza a lungo termine. Sarà un centro in cui medici, fisici, ingegneri e tecnici di radioterapia daranno il loro contributo per essere pari a tutte le altre strutture che operano in questo settore”.

Il progetto, che impegnerà circa 36 mesi per la sua realizzazione, potrà colmare quel gap esistente sul territorio nazionale per limitare quella quota di pazienti che ancora oggi migra verso il nord per accedere a questo tipo di trattamenti e soprattutto potrà consentire l’ampliamento dell’arruolamento dei pazienti che oggi risulta essere molto selettiva.

Potranno trarne vantaggio coloro i quali già sono stati sottoposti ad un precedente trattamento radiante o pazienti che hanno una patologia oncologica in sedi molto profonde. La prospettiva è creare una rete affinché tutte le strutture radioterapiche campane e non solo, possano far convergere presso il centro, i pazienti candidabili.

“E’ un risultato davvero importante, un implicito riconoscimento del ruolo che il Pascale ha assunto – dice il direttore generale, Attilio Bianchi – nell’assistenza oncologica sul piano nazionale. Un successo per l’intero sud Italia, per tutti i pazienti che potranno usufruirne. Grazie all’impegno di tutti un’idea prima è diventata un sogno e poi sarà realtà”.

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