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Mercoledì 11 GENNAIO 2023
Il futuro della lotta alle emergenze infettive, passa per le reti e la ricerca, l’Iss è pronto a fare la sua parte

Le parole chiave della ricerca sulle malattie infettive emergenti saranno quindi ‘rete’, ‘sinergia’, e ‘approccio trasversale e One Health’. Tutte linee di indirizzo in cui l’Iss sta avendo, e potrà avere sempre di più in futuro, un ruolo da protagonista. Ecco le iniziative in campo.

Ora che la fase acuta della pandemia è finalmente alle spalle, oltre a rimanere vigili sulle evoluzioni di Sars-CoV-2, è giunto il momento di guardare avanti e di mettere a frutto gli insegnamenti di questi ultimi due anni per essere meglio preparati ad affrontare le sfide di eventuali nuove emergenze infettive che potrebbero presentarsi nel futuro. In questo contesto, si inseriscono diverse iniziative a cui l’Iss sta lavorando, come il bando R.I.Pr.E.I., che lanciamo oggi, destinato alla ricerca su Sars-CoV-2 ma con ricadute in prospettiva molto più ampie.

Il bando, nato nell’ambito del progetto “Rete Italiana per la sorveglianza virologica, il monitoraggio immunologico, la formazione e la ricerca in Preparazione alla gestione delle Emergenze Infettive – R.I.Pr.E.I.” finanziato dalla Legge 106/2021, è destinato a Università, Enti di Ricerca, Enti del Ssn e Sanità militare e mette a disposizione 4 milioni di euro I fondi sono destinati come detto a progetti per conoscere meglio Sars-CoV-2, a partire dalla caratterizzazione delle sue varianti e dei meccanismi di diffusione e patogenicità fino all’individuazione di strategie innovative per la diagnosi, la prevenzione e la cura.

Il Bando è gestito da un Comitato di Coordinamento Scientifico presieduto dal Presidente ISS Silvio Brusaferro. Tutti i progetti presentati saranno oggetto di Peer Review da parte di esperti nazionali e internazionali. L’obiettivo è di creare, in sinergia con le altre iniziative, una rete di ricerca sul modello di quella nata all’epoca per lo studio di Hiv, sostenuta dai i cosiddetti progetti AIDS, che ha fatto crescere tanti ottimi ricercatori in Italia. Sono previsti finanziamenti sia per progetti pilota, monocentrici, dedicati a idee innovative, che per ricerche più consolidate che possono coinvolgere più unità operative di Enti diversi. Le aree per cui si può chiedere il finanziamento sono la caratterizzazione fenotipica delle varianti di SARS-CoV-2, la messa a punto di modelli di infezione in vitro e in vivo, lo studio dell’interazione virus-ospite e meccanismi di patogenicità e nuovi approcci e strumenti diagnostici, preventivi e terapeutici. Al progetto è anche associato un finanziamento che supporta la rete di sequenziamento genomico di SARS-CoV-2, già attiva in Italia da aprile 2021, e l’analisi della risposta immunologica alla vaccinazione.

La speranza è di ricevere progetti ambiziosi e di ampio raggio, ma anche di reale impatto scientifico e con ricadute sulle capacità diagnostiche preventive e terapeutiche. Il bando diventa così la ‘seconda gamba’ di una strategia più ampia già delineata con il progetto Inf-Act, avviato nell’ambito delle iniziative del PNRR coordinato da università di Pavia, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Le parole chiave della ricerca sulle malattie infettive emergenti saranno quindi ‘rete’, ‘sinergia’, e ‘approccio trasversale e One Health’. Tutte linee di indirizzo in cui l’Iss sta avendo, e potrà avere sempre di più in futuro, un ruolo da protagonista.

Anna Teresa Palamara
Direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss)

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