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Venerdì 20 GENNAIO 2023
Curava tumori con ultrasuoni e terapie alternative. Ergastolo per una dottoressa della Sardegna

La pm aveva chiesto per l'imputata 24 anni di carcere, ma la decisione della Corte di Assiste di Cagliari in primo grado è stata durissima: ergastolo con sei mesi di isolamento diurno. Il medico è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa. L’inchiesta era partita dal decesso di tre pazienti, a cui il programma di cura con terapie alternative - ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazioni del sangue - avrebbero ridotto l'aspettativa di vita e accelerato la morte.

Durissima pena per una dottoressa della Sardegna, Alba Veronica Puddu, 52 anni, riconosciuta colpevole di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa per avere ridotto l'aspettativa di vita e accelerato la morte di almeno tre pazienti oncologici terminali che aveva curato con terapie alternative come ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazioni del sangue. La Corte d'assise di Cagliari, presieduta da Tiziana Marogna, ha condannato il medico all'ergastolo con isolamento diurno. La pm Giovanna Moro aveva chiesto 24 anni di carcere.

Le indagini nei confronti della dottoressa erano cominciate a fine 2017, dopo un servizio trasmesso da `Le Iene´ su Italia Uno. Nello studio della dottoressa a Tertenia (Nuoro), era stata sequestrata parte della strumentazione medica e a maggio, riferisce l’agenzia Agi, “il gip l'aveva interdetta dall'esercizio della professione medica”, mentre “l'Ordine dei medici di Nuoro l'aveva sospesa e poi radiata”. L’imputata, secondo quanto riferito dall’agenzia, “nell'udienza del 15 dicembre scorso si era difesa negando di aver convinto i suoi pazienti ad abbandonare le cure a cui si stavano sottoponendo per seguire le sue indicazioni terapeutiche orientate - a suo dire - a migliorarne la qualità della vita”.

"La severità della condanna, che supera addirittura quella sollecitata dalla pm, ha colto tutti impreparati - è il commento a caldo ripreso dall’Ansa dell'avvocato Michele Zuddas, difensore insieme al collega Nicola Oggiano - A nostro avviso infatti non esiste una prova inconfutabile che avvalori l'accusa della morte di Fiorenzo Fiorini (l'unico dei tre pazienti per cui è rimasta in piedi la contestazione di omicidio volontario, ndr) a causa delle cure della dottoressa Puddu. Aspetteremo che vengano depositate le motivazioni che hanno portato alla condanna per ricorrere poi in appello”, annuncia.

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