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Giovedì 26 GENNAIO 2023
Carenza farmaci. De Lillo (Omceo Roma): “Non c'è rischio di rimanere senza quelli essenziali, no a corsa alle scorte”

Appello ai cittadini a non fare scorte bensì ad usare anche generici o equivalenti. “Possono esserci ritardi negli approvvigionamenti” ma “l'Italia è uno di principali produttori ed esportatori di farmaci. In particolare, il distretto farmaceutico del Lazio è un'eccellenza della nostra regione e siamo tranquilli che non vi sia alcuna emergenza reale", dice il vicepresidente dell’Omceo.

“In questo momento non c'è alcun rischio di rimanere sprovvisti di farmaci essenziali. Come medici ci facciamo promotori di questo messaggio proprio per rasserenare e tranquillizzare l'opinione pubblica”. Lo dichiara, in una nota, il vicepresidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, Stefano De Lillo.

"I cittadini – prosegue - non devono preoccuparsi di questo aspetto, perché l'Italia è uno di principali produttori ed esportatori di farmaci. In particolare, il distretto farmaceutico del Lazio è un'eccellenza della nostra regione e siamo tranquilli che non vi sia alcuna emergenza reale".

"Ci può essere qualche ritardo di qualche giorno nell'approvvigionamento di medicinali da parte dei magazzini e delle farmacie - tiene a precisare il vicepresidente dell'Omceo Roma - ma non c'è alcun dubbio che il medico e il farmacista potranno indirizzare tranquillamente il paziente verso farmaci generici o equivalenti, poiché vi sono numerose medesime possibilità di approccio a determinate patologie, soprattutto quelle influenzali di questi giorni. Ribadisco: la popolazione non corre alcun pericolo".

"Chiediamo dunque ai cittadini di non fare alcuna scorta o accaparramento di medicinali - ammonisce De Lillo - perché non ce n'è bisogno e fa male solo al portafogli tenere farmaci che poi scadono negli armadi. Inoltre – conclude - è da diffondere sempre più la cultura dei farmaci generici o equivalenti, poiché non vi è sostanziale differenza con i farmaci originali. È dunque inutile affrontare una spesa eccessiva per la propria persona sotto forma di ticket e per la collettività sotto forma di spesa sanitaria per farmaci più costosi che non hanno alcuna caratteristica reale distintiva dal farmaco generico".

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