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Giovedì 26 GENNAIO 2023
Maltrattamenti al Don Uva, episodio gravissimo che offusca gli onesti



Gentile Direttore,
quello che è accaduto al Don Uva è sconcertante e necessita di essere punito con pene esemplari per i responsabili e se dovessero essere accertate responsabilità anche a carico della struttura, è inevitabile la revoca di tutti gli accreditamenti e la decadenza degli accordi contrattuali in essere.

I gravi maltrattamenti che si sono consumati a carico di soggetti affetti da fragilità, non hanno nulla a che vedere con il mondo della sanità e delle professioni sanitarie: i responsabili non sono degni di essere chiamati tali.

Come Ordine professionale, in quanto Ente sussidiario dello Stato, ho chiesto alla Regione Puglia di avviare ispezioni a tappeto in tutte le strutture residenziali e semiresidenziali e di attivare un tavolo di monitoraggio permanente per la verifica degli standard di qualità e dei requisiti di accreditamento.

Casi isolati non possono infangare il grande lavoro svolto in questi anni dai tanti infermieri e operatori sanitari che operano nelle strutture residenziali e semiresidenziali pugliesi, per questo accurante verifiche hanno l’obiettivo di individuare le strutture di eccellenza che erogano servizi di qualità. Dei risultati del monitoraggio è opportuno darne risalto anche alla popolazione.

È necessario che il cittadino riacquisti fiducia nelle strutture residenziali e semiresidenziali in quanto i fatti accaduti offuscano sia i tantissimi Gestori onesti, che i Professionisti sanitari che operano all’interno delle strutture sanitarie.

L’istituzione di una task force regionale è l’unica soluzione per far emergere il sommerso e mettere in luce i Gestori fraudolenti, che per fortuna sono davvero pochissimi.

Non posso non tornare ad evidenziare la scarsa attrattività delle RSA per la Professione infermieristica:

la fuga dalle RSA degli infermieri è un fenomeno che non avrà mai fine se non si garantisce una possibilità di carriera e standard di personale che consentano agli infermieri di far svolgere le attività proprie del profilo professionale e quindi non la mera somministrazione di farmaci.

Anche la remunerazione non certo in linea con le retribuzioni della sanità pubblica o privata, se non addirittura con i paesi dell’OCSE, contribuisce a rendere poco attrattive le RSA.

Se accanto ai problemi storici nelle RSA, aggiungiamo situazioni disumane come quelle avvenute al “Don Uva”, l’immagine delle RSA tende ad essere compressa sempre di più, per questo è opportuno che la Regione Puglia si faccia garante della salute dei cittadini.

Un mio appello personale alla politica credo sia doveroso: si approvi una legge ad hoc per i maltrattamenti in ambito sanitario, andando anche oltre il reato di tortura, con pene severissime.

Pierpaolo Volpe
Presidente Opi Taranto

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