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Mercoledì 01 FEBBRAIO 2023
Pon Gov Cronicità: i tavoli di lavoro regionali

Il valore aggiunto del progetto Pon Gov Cronicità è legato al superamento dei confini regionali in una spinta di confronto e omogeneizzazione verso l'alto di tutti i territori. SCOPRI LE ESPERIENZE REGIONALI

Il Progetto Pon Gov Cronicità vede per la prima volta coinvolte tutte le Regioni italiane e le Province autonome in un’azione di affiancamento nella programmazione e realizzazione di azioni e di change management nella gestione della cronicità attraverso gli strumenti di ICT. Per rendere ancor più fattivo il coinvolgimento dei territori nella realizzazione degli obiettivi di progetto, in ogni regione sono stati individuati due referenti per le due aree “core” del progetto: l’area dei sistemi informativi e della sanità digitale e l’area dell’organizzazione della cura e assistenza dei pazienti cronici.

In coerenza con questa governance condivisa, sono state avviate diverse azioni per la mappatura e il trasferimento delle esperienze regionali di successo che, dopo la prima rilevazione e mediante una gap analysis, hanno portato le regioni a convergere su ambiti di lavoro specifici quali i servizi di telemedicina, i modelli di assistenza domiciliare integrata (ADI) e i modelli di presa in carico e PDTA dei pazienti cronici in appositi tavoli tematici di lavoro. I tre tavoli nascono, quindi, come modalità di confronto e discussione tra i referenti regionali e gli esperti del ministero della Salute e di Agenas coinvolti nel progetto.

Nella fisiologica evoluzione delle attività tipiche della progettazione esecutiva, anche a causa dell’accelerazione sul tema della digitalizzazione dei servizi sanitari imposta dall’esperienza pandemica e dalle sopraggiunte provvidenze in termini di fondi europei del Next Generation EU, i tre tavoli di lavoro regionali hanno generato una discussione congiunta che ha evidenziato la forte interconnessione dei tre temi sopra evidenziati.

In parallelo, con la costituzione della Comunità di pratica di progetto non solo dei policy makers regionali ma anche degli operatori della cronicità, che spesso sono coloro che realizzano gli interventi innovativi sul campo, le sessioni di lavoro sono diventate vere e proprie giornate di lavoro tematiche plenarie.

In queste feconde occasioni di scambio, le Regioni hanno potuto presentare le loro esperienze di successo nella prospettiva di enucleare e sistematizzare, con il supporto del ministero della Salute e di Agenas, gli elementi che le rendono Buone Pratiche anche ai fini della trasferibilità e sostenibilità in altri contesti e oltre l'arco di vita della specifica azione o finanziamento.

A causa delle accennate contingenze storiche, il progetto Pon Gov Cronicità ha, inoltre, mostrato di poter rappresentare una eccezionale occasione di accompagnamento per i territori anche nell'attuazione del PNRR attraverso la possibilità di replicare esperienze di successo che hanno in sé le potenzialità di esprimere innovatività nella presa in carico e gestione della cronicità attraverso l'ICT, mediante l’utilizzo di modelli coerenti con le riforme e gli investimenti in atto a livello centrale.

Anche la accennata contiguità tra i diversi temi degli iniziali gruppi di lavoro all’interno di una stessa pratica ha reso necessario, nella logica di superamento dei silos, una riflessione ad ampio spettro in cui non è più possibile oltre che utile tenere distinti gli ambiti di indagine di ciascuna pratica. In questa ottica di massima circolazione degli stimoli all’interno della vivace comunità di pratica del progetto e attraverso il calendario degli eventi di confronto regionale in programma nei prossimi mesi, i tavoli regionali si stanno ulteriormente evolvendo in gruppi di lavoro dove realizzare concretamente i gemellaggi di elezione tra diversi territori.

I fecondi processi di contaminazione tra esperienze diverse in atto in questa ultima parte del progetto stanno segnando un cambio di passo anche nella percezione della capacità delle regioni di fare innovazione. Non di rado assistiamo a eccellenze indiscusse che provengono da territori storicamente meno avanzati dal punto di vista della gestione del sistema sanitario regionale che, invece, in questa modalità di lavoro collaborativa riescono a porsi come realtà che trasferiscono e non semplicemente ricevono le pratiche.

L’indiscusso valore aggiunto che questo progetto sta esprimendo grazie alla sua struttura e portata sistemica è legato proprio al superamento dei confini regionali in una spinta di confronto e omogeneizzazione verso l'alto di tutti i territori. In tal modo, non solo le regioni storicamente più avanti ma qualunque territorio ha la possibilità di porsi potenzialmente come benchmark per altri territori.

Le pratiche di gestione dei pazienti cronici con il supporto dell’ICT nascono come risposta ai bisogni della popolazione che abita in quei territori. E siccome le pratiche nascono e si sviluppano grazie alla capacità degli operatori che lavorano nei territori, da questo punto di vista non ci sono differenze tra Nord e Sud. Ecco perché si possono trovare delle ottime pratiche a qualsiasi latitudine.

La differenza, semmai, sta nella capacità del sistema regionale di favorire queste pratiche che si sviluppano a livello locale e di diffonderle in altri contesti regionali “mettendole a sistema”, che è proprio l’obiettivo del progetto.

Supportare le regioni nello sviluppo e nella diffusione delle buone pratiche individuate in quel contesto regionale, o in altri contesti, anche al di fuori dell’Italia, contribuisce alla crescita di governance e implementa la capacità istituzionale, termini che non a caso caratterizzano il nome del Programma operativo nazionale che finanzia il progetto Pon Gov, nel segno del migliore spirito di coesione espresso dalle politiche comunitarie e nazionali.

Il progetto, infatti, intende promuovere, attraverso una metodologia europea di emersione e valutazione delle pratiche, la conoscenza e il trasferimento di buone pratiche, anche europee, attraverso l’approccio collaborativo multidimensionale e multidirezionale tipico dei contesti di capacity building in cui si prediligono il knowledge sharing e il peer to peer.

Nel ricco strumentario cui si è accennato, tra cui un ruolo chiave è svolto proprio dai tavoli di lavoro con le Regioni, e nella medesima logica collaborativa, i tavoli si prestano a raccogliere il feedback degli operatori e dei policy maker sul percorso contenutistico e metodologico sistematizzato e sintetizzato nella prima versione del documento Manuale operativo e buone pratiche per ispirare e supportare l’implementazione del PNRR, che è in fase di revisione grazie anche al contributo delle regioni stesse, e che esiterà nei prossimi mesi nella seconda versione del documento stesso quale output finale di progetto e fondamentale strumento di lavoro per attuare il trasferimento delle pratiche.

In conclusione, è indubbio che il progetto Pon Gov Cronicità abbia il merito di aver innescato un processo di condivisione delle eccellenze attraverso i tavoli regionali e la comunità di pratica dei policy maker e degli operatori della cronicità che sdogana nuovi ruoli anche per le regioni storicamente meno innovative, che molto hanno da offrire con il supporto degli attori istituzionali del sistema salute e le risorse straordinarie che l'UE mette a disposizione con il Next generation EU.

Auspichiamo, quindi, che le azioni descritte possano innescare un vero e proprio circolo virtuoso foriero di significative novità nella gestione del crescente fenomeno della cronicità nella popolazione italiana, che si innesti sinergicamente e armonicamente negli ingenti investimenti e nelle significative riforme in atto nel nostro Sistema Sanitario Nazionale.

a cura di Alessia Sciamanna e Paolo Michelutti


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