quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 06 FEBBRAIO 2023
Medici in pensione a 72 anni? L’Italia si conferma non essere un Paese per giovani



Gentile direttore,
leggo con un misto di irritazione e interesse la notizia che dopo essere stato respinto per ben due volte, nel decreto "milleproroghe" viene riproposto per la terza volta l'emendamento che mira a rendere possibile fino al 31 dicembre 2026 il mantenimento in servizio fino a 72 anni dei dirigenti medici, delle professioni sanitarie e dei docenti universitari di medicina e chirurgia.

Nel contempo il governo - sempre nel medesimo provvedimento - propone un emendamento che sospende fino alla medesima data la norma del Decreto Madia del 2014 che impediva a tutti i pensionati (sia pubblici che privati) di accedere a consulenze retribuite dalla Pubblica Amministrazione.

Le risorse economiche impiegate a tale titolo - fermo restando il vincolo del tetto complessivo alle spese di personale - sarebbero ovviamente sottratte a quelle destinate a nuove assunzioni di giovani colleghi.

In campo sanitario il combinato disposto dai due emendamenti - qualora venissero entrambi approvati - aprirebbe una prateria per tutti i Professori Universitari e i Direttori di struttura, consentendo loro non solo di continuare a "dirigere" per altri 2 anni, ma anche di continuare a frequentare il loro reparto con consulenze lautamente retribuite oltre la pensione, ponendo le basi per l'insorgenza di problemi relazionali con i colleghi che si troverebbero ancora ad avere a che fare con il vecchio direttore in compresenza col nuovo.

È per ovviare anche a questo problema - oltre che per ovvi motivi etici e di opportunità - che nel 2014 era stata introdotta la norma di cui adesso il governo vuole sospendere temporaneamente l'efficacia.

L'irritazione quindi nasce dal fatto di veder certificato per l'ennesima volta che il nostro non sia un paese per giovani, nonostante tutti si riempiano la bocca di belle parole e magnifiche intenzioni.

Non si può nascondere però che la cosa ha un risvolto interessante: si potrebbe infatti aggiungere queste poche parole agli emendamenti proposti: " I Dirigenti trattenuti in servizio oltre il 70° anno di età se titolari di struttura complessa o semplice perdono l'incarico ed assumono quello di base. Essi e gli eventuali medici pensionati che accedessero a convenzioni retribuite con le aziende sanitarie, sono destinati a prendere servizio nei reparti di Pronto Soccorso".

In tal modo raggiungeremmo due obiettivi: contribuiremmo a ridurre le carenze di personale in quei reparti e garantiremmo ai colleghi una seconda giovinezza.

Gerardo Anastasio
Segretario Anaao Assomed Toscana

© RIPRODUZIONE RISERVATA