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Venerdì 17 FEBBRAIO 2023
In pronto soccorso si fornisce tempo a chi non ne ha



Gentile Direttore,
sono un medico Specialista in Medicina Interna di non ancora 40 anni, attualmente impegnato per propria scelta in uno dei reparti meno ambiti della Toscana, e forse dell'intero panorama sanitario Italiano: il Pronto soccorso.

Già da tempo si assiste alla narrazione della crisi di questo sistema, spiegando che alla base vi sono sia la scarsità di "vocazioni", la durezza dell'impegno richiesto al costo di ridotte gratificazioni economiche e professionali, che una deficitaria programmazione negli anni, e forse altre motivazioni ancora.

Tuttavia, è soprattutto il perché questo sistema non deve crollare, ma anzi mantenersi efficiente, il vero motivo di narrazione.

In pronto soccorso si fornisce tempo a chi non ne ha.

Basti pensare ad eventi disastrosi come un infarto cardiaco, un ictus, oppure una emorragia incontrollata.

In pochi minuti e con pochi elementi a disposizione si delineano diagnosi complesse e risposte tempestive e adeguate.

Si organizzano in breve tempo trattamenti ed interventi multidisciplinari, coordinando talvolta decine di specialisti, il cui unico imperativo è "correre" per salvare il paziente.

A tutte queste criticità fornisce risposte adeguate soltanto il pronto soccorso, con fatica, dedizione e competenza.

E proprio perché rappresenta per le persone, senza alcuna distinzione, la vera piattaforma di uguaglianza di fronte alle malattie, non solo è necessario che non chiuda, ma che si mantenga vitale ed efficiente, e popolato dalle migliori menti, le più brillanti.

Non per il diritto alla Salute, ma alla Vita.

Gabriele Cioni
Medico di Medicina Interna

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