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Lunedì 20 FEBBRAIO 2023
Ucraina. Ad un anno dall’inizio dalla guerra criticità su salute mentale, riabilitazione e accesso ai farmaci. Il punto dell’Oms Europa

Circa 10 milioni le persone affette da disturbi mentali, di cui circa 4 milioni in condizioni moderate o gravi. A questo si aggiunge un'altra emergenza relativa a quella riabilitazione necessaria per tutte quelle persone rimaste ferite a causa del conflitto. Ferite spesso sono terribili sia per gli adulti che per i bambini. Inoltre, circa una persona su dieci denuncia difficoltà nell'accesso ai farmaci, sia per la mancanza di rifornimenti che per la distruzione delle farmacie. In totale 780 gli attacchi registrati nell'ultimo anno a danno dei servizi sanitari ucraini.

Non solo armi. In Ucraina si registrano anche diverse necessità legate alla domanda di salute della popolazione. Ad un anno di distanza dall'inizio del conflitto causato dall'invasione della Russia, sarebbero circa 10 milioni le persone affette da disturbi mentali, di cui circa 4 milioni in condizioni moderate o gravi.

A questo si aggiunge un'altra emergenza relativa a quella riabilitazione necessaria per tutte quelle persone rimaste ferite a causa del conflitto. Ferite spesso sono terribili sia per gli adulti che per i bambini. Inoltre, circa una persona su dieci denuncia difficoltà nell'accesso ai farmaci, sia per la mancanza di rifornimenti che per la distruzione delle farmacie. Per non parlare degli attacchi russi ai servizi sanitari ucraini: circa 780 nell'ultimo anno.

A fare il punto della situazione è Hans Henri P. Kluge, direttore dell'Oms Europa.

"Mi stupisce sempre il fatto che, nonostante gli imperdonabili attacchi ai servizi sanitari - che ora si avvicinano a 780 nell'ultimo anno -, nonostante la fatica, lo stress e l'esaurimento del personale sanitario, il sistema sanitario ucraino rimanga così straordinariamente resistente. È una testimonianza della sua eroica forza lavoro, dell'impegno politico sostenuto e del costante sostegno al bilancio per la sanità", spiega Kluge nel suo messaggio.

"I dati e le prove che il Ministero della Salute e l'Oms hanno raccolto negli ultimi mesi stanno fornendo maggiore chiarezza sulle sfide che devono essere affrontate con urgenza e sulle priorità che ci attendono, tra cui la salute mentale, la riabilitazione e l'accesso della comunità ai servizi sanitari. Si stima che circa 10 milioni di persone siano attualmente affette da disturbi mentali, di cui circa 4 milioni in condizioni moderate o gravi".

"In risposta a ciò - aggiunge - il Paese ha rapidamente incrementato i servizi di salute mentale e di supporto psicosociale, lanciando il Programma di salute mentale per tutta l'Ucraina. Come mi ha ribadito ieri la First Lady, Olena Zelenska, la rete di sicurezza per la salute mentale e il benessere, l'assistenza comunitaria e l'autogestione delle condizioni di salute mentale, necessarie per rispondere ai bisogni schiaccianti di ogni comunità ucraina, sono nelle mani degli stessi membri della comunità, oltre che delle autorità sociali e sanitarie, le cui capacità non possono essere all'altezza dei bisogni".

Un'altra priorità urgente, come dicevamo, riguarda la riabilitazione. "Insieme al Primo Ministro Shmyhal, vorrei sostenere la sua enfasi sull'importanza della riabilitazione e la sua richiesta di un'azione urgente da parte dei partner - compreso il trattamento delle ferite legate al conflitto, che spesso sono terribili sia per gli adulti che per i bambini. Bambini come Maryna - racconta Kluge - una bambina di 6 anni, con la gamba sinistra amputata sotto il ginocchio a causa delle ferite da schegge riportate durante un attacco alla sua casa a Kherson all'inizio di maggio 2022. Il bombardamento ha ferito anche sua madre. Dall'estate è ricoverata presso l'ospedale pediatrico Okhmatdyt, assistita da una fantastica équipe che comprende uno psicologo, un terapista della riabilitazione e un protesista, e curata dalla zia, mentre la madre è ricoverata in un altro ospedale di Kiev".

"Maryna ha instaurato un rapporto molto stretto con il suo fisioterapista, che utilizza diverse tecniche per distrarla e incoraggiarla a fare gli esercizi - ha sottolineato il direttore dell'Oms Europa -. Per il momento sta beneficiando di una sedia a rotelle, per aiutarla a muoversi, ma si spera che entro la primavera sarà più mobile. Maryna si reca quotidianamente all'ospedale di Okhmatdyt, che ho visitato ieri per vedere con i miei occhi come la tecnologia e i trattamenti all'avanguardia stanno trasformando la vita dei bambini che hanno bisogno di servizi di riabilitazione. Ciò che ho imparato dalla mia visita è stata la resilienza e l'atteggiamento positivo dei bambini. Non dobbiamo mai permettere che questa fiamma si spenga".

Qui in Ucraina "è necessaria una maggiore fornitura di prodotti di assistenza, come le sedie a rotelle. L'Oms ha già contribuito a consegnare oltre 4500 di questi prodotti agli ospedali traumatologici, sostenendo la riabilitazione di oltre 2500 pazienti".

Oltre a questo, si aggiunge un problema legato all'accesso ai servizi sanitari. "L'ultima indagine dell'Oms sulla valutazione dei bisogni rileva che 1 persona su 10 dichiara di avere difficoltà ad accedere ai farmaci per vari motivi, tra cui le farmacie danneggiate o distrutte e l'indisponibilità delle forniture. Inoltre, quasi un terzo delle persone intervistate dichiara di non potersi più permettere i farmaci di cui ha bisogno.

La guerra rende tutti vulnerabili. Ecco perché stiamo coordinando quasi 200 partner per fornire vari servizi sanitari in questo vasto Paese, raggiungendo 8,5 milioni di persone lo scorso anno. Quest'anno puntiamo a raggiungere 13,6 milioni di persone con questo sostegno. Ecco perché abbiamo aumentato il nostro appello per il 2023 a 240 milioni di dollari - 160 milioni per l'Ucraina e 80 milioni per i Paesi che accolgono i rifugiati".

"Esorto a continuare a sostenere il coraggioso popolo ucraino e a essere solidali con il suo formidabile personale sanitario. Posso assicurarvi che l'Oms continuerà a stare al loro fianco per garantire la salute a tutti, fino a quando sarà necessario. Non è il momento di lasciar vincere la stanchezza", conclude Kluge.

Giovanni Rodriquez

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