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Lunedì 20 FEBBRAIO 2023
Magi (Omceo Roma): “Non dimenticare mai quanto accaduto in pandemia, ora dare nuovamente centralità alla professione sanitaria”



"Quella di oggi è una manifestazione sempre molto importante, che ricorda quello che è successo e che non va mai dimenticato, perché sono esperienze che vanno portate a esempio per il futuro, per evitare che alcune cose succedano nuovamente". Lo ha dichiarato il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, a margine della terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale e del volontariato, ospitata a Roma nell'Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D'Aquino.

"Abbiamo chiaramente ricordato il lavoro di tutti i colleghi medici ma di tutto il personale sanitario e sociosanitario nel Paese- ha proseguito- durante un momento di grave difficoltà. Un momento in cui proprio le professioni, in quanti tali, sono riuscite ad agire immediatamente, purtroppo perdendo anche la vita, senza avere quegli strumenti necessari per poter lavorare in massima sicurezza".

"Questo- ha sottolineato il presidente dell'Omceo di Roma - è il motivo per cui noi dobbiamo ogni anno, il 20 febbraio, ricordare questi operatori sanitari, cercando di mettere a frutto quello che accade e per evitare che alcuni errori si possano ripetere. È quindi sicuramente un fatto molto importante".

Il presidente Magi si è poi soffermato sulle parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Sono state molto importanti - ha detto- il ministro ha centrato i problemi della sanità del Paese, sta lavorando sotto questo aspetto. Non sarà facile ma lo scopo è ben chiaro: dare nuovamente centralità alla professione sanitaria in genere, che è rimasta un po' indietro negli ultimi anni, sia per quanto riguarda l'organizzazione che la ristrutturazione del territorio e dell'ospedale e anche per quanto riguarda i pronto soccorso e le retribuzioni di tutto il personale sanitario che occupa uno degli ultimi posti in Europa".

"Anche il vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino - ha concluso Magi- ha dato indicazioni su cui intervenire, pensando proprio si pazienti e alle loro necessità, i punti su cui il Servizio sanitario nazionale ha meno capacità di poter agire sul territorio di competenza. Ha parlato della mobilità passiva, di persone costrette ad andare a curarsi da un'altra parte: lo ritengo fondamentale, perché se un Paese deve essere uguale, lo deve essere dappertutto".

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