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Martedì 07 MARZO 2023
Rinnovo convenzione medicina generale. Ecco le richieste Fimmg

Il Consiglio Nazionale della Fimmg plaude all’approvazione dell’Atto di indirizzo che dà il via alle trattative per il rinnovo dell’Acn 2019-2021 e alla successiva discussione per l’Acn 2022-2024. E nella sua mozione finale approvata all’unanimità mette nero su bianco le richieste dalle quali non si può prescindere. LA MOZIONE FINALE

Un Accordo collettivo nazionale che identifichi maggiormente le caratteristiche organizzative della medicina generale, a partire dal lavoro in équipe e dall’incentivazione della presenza del personale di studio, che dia piena realizzazione al ruolo unico, attraverso l’attività oraria prioritariamente esercitata nelle fasce orarie diurne a supporto dell’attività fiduciaria.

E ancora, un Acn che consenta una graduale introduzione dei medici più giovani, con maggiori tutele legate a maternità e malattia.

E poi attivazione delle strategie politiche per recuperare le risorse necessarie a sostenere la decompressione fiscale e burocratica che frena l’organizzazione degli studi dei Mmg e revisione delle incompatibilità nell’Emergenza Territoriale per poter svolgere la propria attività in regime libero professionale o nei vari settori della Medicina generale.

Sono queste solo alcune delle richieste messe nero su bianco nella mozione finale approvata all’unanimità del Consiglio nazionale Fimmg riunito a Roma lo scorso 4 marzo, sentita la relazione del Segretario Generale Nazionale, Silvestro Scotti.

Dal Consiglio Nazionale è arrivato un plauso all’approvazione dell’Atto di indirizzo che darà il via alle trattative per il rapido rinnovo dell’Acn 2019-2021 che permette la successiva discussione dell’Acn 2022-2024 e ha sottolineato e dato continuità di mandato al Segretario e all’Esecutivo di continuare “la fruttuosa interlocuzione intrapresa con il Governo ed in particolare con il Ministro Schillaci e con i vari rappresentanti parlamentari già evidenziate e rese esecutive da azioni legislative attuate nel cosiddetto ‘Milleproroghe‘, interlocuzione soprattutto indirizzata alla soluzione dei carichi di lavoro e burocratici sui medici di medicina generale e di carenza di risorse economiche e umane per una vera riforma della assistenza territoriale che veda protagonista la medicina generale”.

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