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Venerdì 10 MARZO 2023
Ddl Anziani. Zaffini (FdI): “Sarà operativo entro marzo 2024”. E assicura: “Le risorse ci sono”

La persona anziana tornerà ad essere protagonista di "tutte quelle decisioni che riguardano il suo destino, sia in termini di invecchiamento attivo che di gestione di una eventuale non autosufficienza". Ora, a differenza del passato, ci si occuperà della presa in carico di queste persone non più solamente sotto il profilo clinico sanitario, ma ci sarà anche "una valutazione che tiene conto delle esigenze sociali, territoriali e persino sportive". Così il presidente della Commissione Affari sociali e sanità del Senato, nonché relatore del provvedimento, commenta l'approvazione del ddl

"Un provvedimento rivoluzionario" che andrà ad interessare quasi 15 milioni di italiani over 65. "Si rimette la persona anziana al centro di quelle decisioni che riguarderanno il suo destino, sia in termini di invecchiamento attivo che di gestione di una eventuale non autosufficienza".

Così Francesco Zaffini (FdI), presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato, ha commentato in questa intervista a Quotidiano Sanità l'approvazione del ddl anziani da parte del Senato in prima lettura.

L'altro aspetto innovativo, secondo Zaffini che ricordiamo è stato anche il relatore di questo provvedimento, riguarda il fatto che si potrà con più facilità evitare quei processi di istituzionalizzazione che portavano l'anziano ad essere allontanato dalla famiglia e preso in carico all'interno di ospizi. "In questo il provvedimento è innovativo - spiega Zaffini - nel senso che ribalta una idea che viene un po' dal Nord Europa. Una una falsa idea di modernità che portava a far fuoriuscire queste persone dal loro nucleo famigliare, dal loro quartiere, a lasciare in un certo senso il loro mondo. E sappiamo quanto questo sia traumatico, sia per le persone autosufficienti che, ancora di più, per quelle non autosufficienti".

"Ora, a differenza del passato, non è più solamente sanitaria o clinico sanitaria, ma è una valutazione che tiene conto delle esigenze, appunto sociali, territoriali, persino sportive - sottolinea il senatore di FdI -. Prima di arrivare a queste decisioni abbiamo svolto tutta una serie di audizioni. Tutti i soggetti chiamati in audizione hanno apprezzato la rapidità con cui questo governo è riuscito a chiudere un percorso che durava da troppi anni".

Quanto alle tempistiche per rendere pienamente operativo il provvedimento, Zaffini ha ricordato: "Questo provvedimento è 'tempo dipendente', si colloca all'interno della cornice del Pnrr, quindi i decreti attuativi dovranno essere pronti per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro marzo del 2024. Al più ci potrebbe essere la possibilità di una proroga di altri 45 giorni qualora emergessero delle esigenze specifiche. Ma la tempistica di riferimento resta quella".

Zaffini ha anche replicato alle critiche avanzate dall'opposizione sull'assenza di risorse dedicate all'interno del ddl anziani: "Non è vero che non ci sono stanziamenti, c'è tutto in quel provvedimento. Le risorse assegnate dal Pnrr sono spalmate su due filoni. Questo provvedimento mette ordine a 1000 rivoli di denaro che non erano ancora stati messi a sistema. Quindi risorse del sociale, della sanità a vario titolo, risorse europee di alcuni progetti di finanziamento dentro la programmazione pluriennale. Si riorganizzerà tutto questo con degli organismi che si occuperanno del coordinamento delle varie azioni. L'obiettivo è quello di far recuperare centralità alla figura dell'anziano".

Infine, sulla effettiva presa in carico di queste persone, per quanto riguarda i livelli di cura, potrebbero però pesare le attuali carenze di personale sanitario. Un fenomeno che viene da lontano, ricorda Zaffini, frutto di una programmazione errata. "Sembra quasi abbiano sbagliato di proposito, perché non era poi così complicato prevedere quanti professionisti della sanità sarebbero andati negli anni in pensione. Ricordiamo che un medico mediamente si forma in dieci dodici anni, un infermiere in cinque anni. Era facile prevedere quanti ne sarebbero serviti e dunque quanti era necessario formare. Oggi noi abbiamo una carenza drammatica di professioni sanitarie, tutte, non solo i medici. Ecco, dentro questo problema c'è anche il problema dell'assistenza alla non autosufficienza e per tutto ciò che attiene ai servizi sociali territoriali", conclude Zaffini.

Giovanni Rodriquez

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