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Lunedì 13 MARZO 2023
Violenza contro i sanitari. Magliozzi (Cisl Medici): “Una giornata di sensibilizzazione che risuoni tutto l’anno”

La frequenza che ormai contraddistingue questi gesti scellerati lascia attoniti. Sono atti che stanno andando a colpire la figura di un Medico impegnato nell’adempimento del proprio dovere, attaccando e offendendo per questo motivo la stessa collettività. Come troppo spesso si è già verificato nel corso di questi ultimi anni. Ma al nostro arco ci sono le frecce per contrastare questo boom

Istituendo la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, il 12 marzo di ogni anno verrà acceso un riflettore in più su chi opera nelle corsie, negli ambulatori, nelle sale del pronto soccorso. Un riflettore che illumini la garanzia di poter lavorare in sicurezza, il rispetto verso i sanitari e la solidarietà nei confronti di una professione che spesso li vede esposti in trincea. Un riflettore che ogni giorno dovrebbe accendersi sulla considerazione dell’impegno dei medici, ma che invece troppo spesso lascia al buio chi fa medicina. Con questa giornata vogliamo contrastare quell’oscurità che la violenza porta nelle vite dei professionisti, vogliamo ribadire che non sono da soli ma possono contare su tutto il nostro supporto.

Stiamo parlando di chi, sempre più spesso negli ultimi anni, è rimasto vittima di violenza da parte dei pazienti o dei loro accompagnatori, un attacco subdolo che conta al suo attivo le minacce e le invettive verbali sino ad arrivare alle aggressioni fisiche.

Stiamo parlando di chi, in seguito a questi attacchi teme di non lavorare in sicurezza, opera sotto continuo stress e burnout, rimette in discussione i propri obiettivi arrivando a valutare di abbandonare la professione. In questo modo si colpisce tutta la sanità, limitando di fatto il diritto alla salute di tutti i cittadini.

Fa riflettere poi il fatto che questa rabbia non si trasformi in episodi isolati ma che stia sfociando in un exploit di violenza che nel biennio 2021-2022 ha interessato tutta la nazione, accanendosi prevalentemente sul personale femminile, e che nell’anno in corso non accenna a invertire, o quantomeno rallentare, la sua corsa.

La frequenza che ormai contraddistingue questi gesti scellerati lascia attoniti. Sono atti che stanno andando a colpire la figura di un Medico impegnato nell’adempimento del proprio dovere, attaccando e offendendo per questo motivo la stessa collettività. Come troppo spesso si è già verificato nel corso di questi ultimi anni.

Al nostro arco ci sono le frecce per contrastare questo boom: gli strumenti che puntino sulla dissuasione grazie alla presenza delle forze pubbliche in ogni ospedale, quelli che procedano allo studio del disagio sommerso che fomenta gli aggressori e quelli che propongano un supporto concreto alla vittima della violenza, come l’obbligo per il datore di lavoro di costituirsi parte civile dinnanzi a questi reati. Così i medici vittime delle violenze si vedrebbero sollevati dal pagamento degli oneri delle spese legali per far valere i loro diritti. E in questo modo si sentirebbero sostenuti concretamente.

Uno altro mezzo rilevante, inoltre, è costituito dall’attività dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. La Cisl Medici ha, infatti, precorso i tempi chiedendo e credendo in uno strumento che potesse monitorare gli episodi di violenza e gli eventi sentinella di possibili aggressioni, ma anche promuovere studi e proposte atte a ridurre i fattori di rischio, puntando molto anche sulla formazione e sulla diffusione della buona prassi. Uno strumento attivo che garantisca il confronto. Ora che l’Osservatorio opera attivamente e regolarmente si riunisce può concorrere a sensibilizzare i cittadini sul ruolo svolto dai medici che, quando prestano servizio, hanno il diritto, oltre che il dovere, di concentrarsi sul compiere al meglio il proprio mestiere e non certo sul rischio che potrebbero correre per essere considerati il capro espiatorio di una notizia nefasta o di un’eccessiva attesa.

Benedetto Magliozzi
Segretario generale nazionale Cisl Medici

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