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Giovedì 16 MARZO 2023
Covid. In calo i casi nel mondo, ma in Europa tornano a salire. Gryphon e Kraken dominanti in 5 regioni Oms. Nuove conferme su protezione vaccini bivalenti

In Europa crescono i casi ma continuano a calare i decessi. Le evidenze provenienti da diversi Paesi non suggeriscono che XBB (Gryphon) e XBB.1.5 (Kraken) siano associati a un aumento della gravità della malattia o della mortalità. La risposta anticorpale neutralizzante della prima vaccinazione di richiamo (terza dose) contro le varianti Omicron è di circa sei volte inferiore rispetto al ceppo ancestrale. La somministrazione dei nuovi vaccini bivalenti migliora la protezione contro la malattia sintomatica e grave rispetto alle persone non vaccinate. Il nuovo bollettino dell'Oms

Continua il calo dei nuovi casi di Covid segnalati nel mondo, ma con differenze regionali significative. Tra metà febbraio e metà marzo 2023 i casi in Europa tornano a salire, ma scendono i decessi. Le varianti XBB (Gryphon) e XBB.1.5 (Kraken) continuano ad aumentare la loro prevalenza in tutte le regioni dell'Oms e sono diventate dominanti in cinque regioni, ad eccezione del Pacifico occidentale. Le evidenze provenienti da diversi Paesi non suggeriscono però che queste due sottovarianti siano associate ad un aumento della gravità della malattia o della mortalità.

Quanto ai vaccini, i nuovi bivalenti a mRna adattati contro le varianti omicron mostrano che una dose di richiamo migliora la protezione contro la malattia sintomatica e grave rispetto alle persone non vaccinate. La protezione per chi ha ricevuto una terza o quarta dose con questi nuovi vaccini risulta migliore anche rispetto a chi si è visto somministrare i precedenti monovalenti.

Questo in sintesi quanto emerge dal nuovo bollettino diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Panoramica globale al 12 marzo 2023
A livello globale, negli ultimi 28 giorni (dal 13 febbraio al 12 marzo 2023) sono stati segnalati quasi 4,1 milioni di nuovi casi e 28.000 decessi, con una diminuzione rispettivamente del 40% e del 57% rispetto ai 28 giorni precedenti. Tuttavia, vi sono differenze regionali significative, con incrementi di nuovi casi in alcune regioni. Le attuali tendenze dei casi di Covid riportati, sottolinea l'Oms, sono una "sottostima del numero reale di infezioni e reinfezioni a livello globale, come risulta dalle indagini di prevalenza". Ciò è in parte dovuto alla riduzione dei test effettuati in molti Paesi. Proprio per questo, si avverte, "i dati presentati in questo rapporto possono essere incompleti e devono quindi essere interpretati con cautela".

Il numero di nuovi casi segnalati a 28 giorni è aumentato in tre delle sei regioni dell'Oms: la Regione Europea (+20%), la Regione del Mediterraneo Orientale (+18%) e la Regione del Sud-Est Asiatico (+14%). Di contro, i casi sono diminuiti in tre regioni dell'Oms: la Regione del Pacifico Occidentale (-68%), la Regione Africana (-52%) e la Regione delle Americhe (-6%).

Il numero di nuovi decessi a 28 giorni è diminuito in cinque regioni: la Regione del Pacifico occidentale (-83%), la Regione africana (-75%), la Regione del Sud-est asiatico (-45%), la Regione delle Americhe (-37%) e la Regione Europea (-26%); mentre i decessi sono aumentati nella Regione del Mediterraneo Orientale (+35%).

A livello nazionale, il numero più alto di nuovi casi a 28 giorni è stato segnalato dagli Stati Uniti (919.961 nuovi casi; -21%), Giappone (380.898 nuovi casi; -77%), Cina (370.020 nuovi casi; -71%), Federazione Russa (350.376 nuovi casi; +62%) e Germania (338 306 nuovi casi; +10%).

Il numero più alto di nuovi decessi a 28 giorni sono stati segnalati dagli Stati Uniti (9.303 nuovi decessi; -35%), dal Giappone (2.598 nuovi
decessi; -69%), Regno Unito (2.217 nuovi decessi; -25%), Brasile (1.648 nuovi decessi; -32%) e Cina (1.586 nuovi decessi; -92%).

Regione Europea
La Regione Europea ha riportato oltre 1,5 milioni di nuovi casi, con un aumento del 20% rispetto al precedente periodo di 28 giorni.

Ventidue dei 61 paesi per i quali sono disponibili i dati hanno riportato un aumento del 20% o superiore, con gli incrementi proporzionali più elevati osservati in Kirghizistan (109 vs 13 nuovi casi; +738%), Polonia (63.014 vs 16 380 nuovi casi; +285%) e Armenia (1226 vs 372 nuovi casi; +230%).

I numeri più alti di nuovi casi in valori assoluti sono stati segnalati dalla Federazione Russa (350.376 nuovi casi; 240.1 nuovi casi ogni 100 000; +62%), Germania (338.306 nuovi casi; 406,8 nuovi casi per 100 000; +10%) e Austria (144.969 nuovi casi; 1.628,7 nuovi casi per 100 000; +69%).

Il numero di nuovi decessi in 28 giorni nella regione è diminuito del 26% rispetto al precedente periodo di 28 giorni, con 9274 nuovi decessi segnalati.

Il maggior numero di nuovi decessi è stato segnalato dal Regno Unito (2.217 nuovi decessi; 3,3 nuovi decessi ogni 100.000; -25%), Federazione Russa (1.035 nuovi decessi; <1 nuovo decesso ogni 100.000; -10%) e Germania (982 nuovi decessi; 1,2 nuovi decessi ogni 100.000; -15%).

Diffusione e prevalenza varianti
A livello globale, dal 13 febbraio al 13 marzo 2023 (28 giorni), 65.348 sequenze di Sars-CoV-2 sono state condivise attraverso Gisaid. Tra queste, 64.324 sequenze appartenevano ai lignaggi discendenti di Omicron, pari a oltre il 98,4% delle sequenze segnalate a livello globale. Il panorama globale delle varianti, spiega l'Oms, è caratterizzato da un continuo aumento della prevalenza della variante ricombinante XBB (Gryphon)
e dei suoi lignaggi discendenti. XBB è una ricombinazione di BA.2.10.1 e BA.2.75, segnalata per la prima volta il 13 agosto 2022 e che da allora si è diffusa in 115 Paesi. Viene classificata come sottovariante di Omicron. XBB si è successivamente diversificato in 25 lignaggi discendenti, tre dei quali mostrano un continuo vantaggio di crescita e un aumento della prevalenza, in particolare XBB.1.5, XBB.1.9 e XBB.1.9.1.

A livello globale, XBB (e i suoi lignaggi discendenti, escluso XBB.1.5) e XBB.1.5 (Kraken) stanno aumentando la loro prevalenza in tutte le regioni dell'Oms e sono diventati dominanti in cinque regioni, ad eccezione del Pacifico occidentale. A causa del vantaggio di crescita di questa variante ricombinante, è stata anticipata la già prevista sostituzione delle precedenti varianti circolanti. L'Oms sottolinea però come, sia XBB che XBB.1.5, presentino un livello simile di rischio per la salute pubblica rispetto agli altri lignaggi discendenti di Omicron. XBB.1.5 mostra un vantaggio in termini di crescita e una maggiore capacità di fuga immunitaria, ma le evidenze provenienti da diversi Paesi non suggeriscono che XBB e XBB.1.5 siano associati a un aumento della gravità della malattia o della mortalità.

Efficacia dei vaccini contro la varianti Omicron di interesse per la sanità pubblica (Voc)
Gli studi mostrano una ridotta efficacia del ciclo primario dei vaccini nel contrastare la variante Omicron per tutti gli esiti (infezione, malattia sintomatica e malattia grave) rispetto a quelli osservati per il ceppo Sars-CoV-2 originale e le quattro precedenti varianti di interesse per la sanità pubblica (Voc). L'Oms evidenzia come in ogni caso queste stime rimangano "alte" nella protezione offerta dal vaccino contro la malattia grave anche in presenza delle varianti Omicron. L'efficacia del ciclo primario di vaccinazione contro la malattia sintomatica e l'infezione diminuisce rapidamente nel tempo. La prima vaccinazione di richiamo (terza dose), indipendentemente dal vaccino utilizzato nella serie primaria, migliora sostanzialmente l'efficacia per tutti gli esiti. L'efficacia della seconda dose di richiamo (quarta dose) con un vaccino a mRna ha mostrato modelli simili di miglioramento seguito poi da un calo, come dopo la prima dose booster.

Le evidenze emergenti sui vaccini bivalenti a mRna, adattati contro le varianti omicron, mostrano che una dose di richiamo migliora la protezione contro la malattia sintomatica e grave rispetto alle persone non vaccinate. La protezione per chi ha ricevuto una terza o quarta dose con questi nuovi vaccini risulta migliore anche rispetto a chi si è visto somministrare i precedenti vaccini monovalenti.

L'insieme delle prove finora disponibili suggerisce che la risposta anticorpale neutralizzante della prima vaccinazione di richiamo contro Omicron BA.1 è circa sei volte inferiore rispetto al ceppo ancestrale. Le prime evidenze suggeriscono ulteriori riduzioni della capacità di neutralizzazione contro le nuove sottovarianti BQ.1/BQ.1.1 e XBB/XBB.1/XBB.1.5.

Lo status vaccinale degli operatori sanitari
Focus sulla vaccinazione tra gli operatori sanitari
Questa settimana il rapporto OMS traccia anche un quadro generale sullo stato di vaccinazione COVID-19 degli operatori sanitari e assistenziali rilevando il persistere di una forte disparità tra le Regioni OMS manche tra le singole nazioni al loro interno, con bassi indice di vaccinazione soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.

Questo comunque il quadro generale ad oggi:
Serie primaria di vaccini COVID-19: al 28 febbraio 2023, i dati di 143 Stati membri mostrano progressi significativi nella copertura vaccinale COVID-19 tra gli operatori sanitari di tutto il mondo, con il 93% degli operatori segnalato come completamente vaccinato e il 5% parzialmente vaccinato.

La regione Africana è la regione con la copertura vaccinale più bassa, con una copertura del 72% entro la fine del 2022.

I dati forniti dalla Banca Mondiale suddivisi per gruppi di reddito segnalano poi un livello di copertura per la serie primaria di vaccinazioni dell’85% tra i paesi a basso reddito (LIC), del 95% tra i Paesi a reddito medio-basso paesi (LMIC) e a reddito medio-alto (UMIC) e del 94% tra i Paesi ad alto reddito (HIC).

Dose di richiamo: dei 143 Stati membri che hanno comunicato dati, 91 hanno indicato la somministrazione delle dosi di richiamo della vaccinazione tra gli operatori sanitari.

Tra i 91 paesi che hanno riportato dosi di richiamo, la copertura è stata del 69%, rispetto al 91% per la serie primaria di vaccini COVID-19.

La regione Africana ha registrato anche in questo caso il valore più basso con un tasso di copertura fermo al 16%.

A differenza di quanto avvenuto per la serie primaria di vaccinazioni, la proporzione di operatori sanitari vaccinati con la dose di richiamo varia notevolmente in base al gruppo di reddito, con la percentuale più bassa (57%) osservata tra gli UMIC, seguita da 62% tra HIC, 65% tra LIC e 79% tra LMIC.

Giovanni Rodriquez

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