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Giovedì 23 MARZO 2023
Sostanze chimiche inquinanti. “Serve revisione del regolamento per mitigazione rischio espositivo”. L’appello delle società scientifiche alla Commissione Europea

“Ritardare ulteriormente la pubblicazione della revisione del regolamento comunitario determinerà il persistere di un elevato livello di esposizione agli EDCs della popolazione, con conseguenze più gravi in particolar modo per soggetti vulnerabili come i bambini e le donne in gravidanza” denuncia l’Associazione Medici Endocrinologi

L’Associazione Medici Endocrinologi (AME) in concerto con l’European Society of Endocrinology (ESE) ed altre società scientifiche in ambito endocrinologico italiane ed europee ha presentato una petizione alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e ad altre Commissioni Europee per chiedere l’immediata pubblicazione della revisione del REACH (Restriction, Evaluation, and Authorisation of Chemicals) - il regolamento comunitario che riguarda la registrazione, valutazione, autorizzazione, restrizione delle sostanze chimiche - originariamente prevista per il 2022.

La petizione lanciata dalle società scientifiche mira a garantire la revisione del regolamento REACH entro il mese di giugno del 2023, prima che decadano i mandati dell’attuale Parlamento Europeo e della Commissione Europea (maggio 2024).

“È fondamentale che la revisione sia adottata nell’ambito dell’attuale mandato politico della Commissione Europea e del Parlamento Europeo – sotolinea l’Ame in una nota – ritardare ulteriormente la revisione del REACH determinerà il persistere di un elevato livello di esposizione agli EDCs della popolazione, con conseguenze più gravi in particolar modo per soggetti vulnerabili come i bambini e le donne in gravidanza”.

Lo scopo del regolamento, ricorda una nota Ame, è la tutela della salute umana e dell’ambiente. Entrambi gli scopi fanno parte del razionale che ne ha indotto l’istituzione. L’uso di sostanze progressivamente identificate come tossiche verrà scoraggiato e impedito. Per molte delle sostanze immesse nell’ambiente esistono poche informazioni sulla sicurezza. Alcune di queste sostanze, anche se non vengono ingerite volontariamente, possono contaminare l’ambiente ed entrare indirettamente nella nostra catena alimentare. Altre sono apparentemente poco pericolose se veniamo in contatto con piccole quantità di esse, ma possono accumularsi nel nostro corpo col tempo (bioaccumulo) e/o interagire con ulteriori altre sostanze chimiche determinando effetti biologici e rischi per la salute.

Tra queste, spiega l’Ame, il Bisfenolo, gli ftalati, i PFAS (PolyFluoroAlkyl Substances). Sostanze come i PFAS (che dovrebbero essere uno degli argomenti importanti della prossima revisione) sono caratterizzate da una composizione chimica estremamente resistente alla degradazione naturale e pertanto hanno la capacità di resistere nell’ambiente per molto tempo, distribuirsi in aree anche molto lontane dalla fonte di emissione attraverso la contaminazione delle falde acquifere e del suolo. I rischi per la salute descritti sono molteplici. Dal rischio di complicanze materno-fetali durante la gravidanza (basso peso del neonato), ai tumori del testicolo e del rene. Sono anche associati a malattie della tiroide, malattia infiammatoria cronica dell’intestino e ad un incremento del valore di colesterolo LDL nel sangue.

Gli Endocrine Disrupting Chemicals (EDCs), sostanze chimiche capaci di interferire con la funzione del sistema endocrino, sono stati associati all’insorgenza del diabete mellito, ad alterazioni dello sviluppo neurologico, ad alterazioni della fertilità ed a molte altre condizioni di rischio per la salute. Il regolamento REACH introduce il principio per cui spetta all’industria la responsabilità della gestione del rischio da sostanze chimiche. Devono fornire informazioni sulla sicurezza delle sostanze prodotte, utilizzate e/o immesse sul mercato.

In caso di inadempienza non è consentito alle aziende produttrici di produrre, importare o immettere sul mercato alcuna sostanza chimica.

Le Società scientifiche di Endocrinologia hanno quindi intrapreso un’azione di pressione sulle istituzioni anche attraverso l’utilizzo dei social-media (Twitter: includendo l’hashtag #REACHrevisionNOW e l’hashtag #BecauseHormonesMatter). Personaggi politici, studiosi e cittadini sono invitati a incrementare la sensibilizzazione su questo tema tanto importante per la salute di noi tutti.

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