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In Italia il peso della cronicità affligge il 40% della popolazione, percentuale tra le più alte nel mondo dove, a livello globale, le malattie croniche sono responsabili di 41 milioni di morti ogni anno. Di fronte alle sempre crescenti aspettative dei pazienti e cittadini verso l’equità e l’accesso alle cure, la Salute è al centro di un mondo in forte cambiamento, come l’aumento dei costi e per la trasformazione digitale che la pandemia ha accelerato di 7 anni. Il forte focus post pandemia verso la salute pubblica si basa sulla stima che il beneficio economico incrementale è di 2-4 euro per ogni 1 euro investito in una salute migliore. Se ne è parato questa mattina a The Health Teach R(E)volution, la tavola rotonda promossa da Medtronic per sostenere la promessa di una Salute che, grazie alle nuove tecnologie, può essere più inclusiva, personalizzata e sostenibile. L’evento è stato patrocinato da Confindustria dispositivi medici, Ecole enti Confindustriali Lombardi per l’education e American Chamber of Commerce in Italy L’innovazione, se governata verso l’effettivo valore generato e misurata sull’impatto di salute di cittadini e pazienti, diventa abilitatrice di sviluppo e crescita sociale ed economica. “Stiamo vivendo una vera e propria Health Tech Revolution – ha sottolineato Michele Perrino, Vice President Western Europe Enterprise Accounts & Services di Medtronic – è un momento di straordinaria trasformazione delle tecnologie nel settore sanitario. Molte nuove dinamiche positive per il sistema salute si stanno concentrando nel mondo. Da una parte, post-pandemia, si è riscoperta la centralità della salute non solo come erogatrice di benessere per i cittadini, ma anche perno importante per i sistemi economici dei Paesi. Dall’altro, abbiamo nuove tecnologie, una trasformazione che va oltre i dispositivi medici, che non avevamo mai conosciuto prima. Abbiamo un’opportunità da cogliere: sfruttare queste tecnologie per migliorare ulteriormente gli esiti di salute per le persone, guardando sempre al tema di sostenibilità che emerge ovunque”. Tre i panel di discussione dell'evento: ’Esperienze dalla Community of Practice’; 'Gli abilitatori chiave del Valore per la Salute: Digital Health, Open Innovation' e 'Il Futuro è oggi: Sfide e risposte per l’Healthcare in Italia'. Nel corso del primo panel è emerso il cambio di rotta portato avanti da Consip con un nuovo approccio agli acquisti di dispositivi medici basato anche sulla sostenibilità dell’esito. Come confermato da Giuseppina Bisceglia, Category Manager - Area Sanità – Divisione Sourcing Sanità, Beni e Servizi della centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, "Consip pubblica procedure di dispositivi medici già dal 2016. Negli ultimi anni abbiamo introdotto, come fatto con pacemaker e defibrillatori cardiaci impiantabili, criteri focalizzati sulla performance a lungo termine in grado di valorizzare il beneficio clinico e la qualità di vita del paziente". Dal terzo panel, invece, è emersa l’importanza che in questo campo assumono i rapporti di partenariato pubblico-privato al fine di garantire la sostenibilità dell’innovazione. "Il Pnrr e tutti i finanziamenti a esso collegati – ha aggiunto Carlo Catalano, Direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Patologiche-Sapienza Università di Roma e Delegato dalla rettrice Polimenti per Rome Technopole - ci stanno dando l’opportunità di portare avanti l’evoluzione e in parte anche la rivoluzione digitale, ma non solo in ambito sanitario, e non tanto per la gestione delle malattie, ma della salute e del benessere generale dei pazienti. Questo può essere portato avanti solo con un’intensa attività di ricerca che si basi su tutte le informazioni che già si hanno e su quelle che possono essere aggiunte, grazie alla collaborazione tra istituzioni pubbliche, sia accademiche che di ricerca in vari ambiti (non solo medico ma anche tecnico e legale), oltre a strutture ed enti privati. Attualmente non si può prescindere da questa collaborazione: ricerca e produzione possono portare a termine idee brillanti che, al contrario, a volte non vengono concluse da una sola realtà. L’Università Sapienza ha avuto e avrà un ruolo importante nella possibilità di raggiungere una serie di finanziamenti di progetti interessanti, innanzitutto il Rome Technopole, con la creazione di un tecnopolo dedicato all’innovazione anche in ambito sanitario, con una serie di partner. Fra le iniziative da sviluppare, studi su sensori e prodotti medicali, in modo che si possano poi accompagnare le industrie alla produzione. Inoltre, il progetto D-Cube for Health, collegato con tutto ciò che è medicina di precisione e lo sviluppo e l’utilizzo di biomarcatori e sensori innovativi ad altri strumenti, fino al cosiddetto Digital Twin, il gemello digitale che finora non era mai stato utilizzato in ambiti della salute”.
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Giovedì 23 MARZO 2023
HealthTech, innovazione e valore per una salute più sostenibile e inclusiva
Di fronte alle sempre crescenti aspettative dei pazienti e cittadini verso l’equità e l’accesso alle cure, la Salute è al centro di un mondo in forte cambiamento, come l’aumento dei costi e per la trasformazione digitale che la pandemia ha accelerato di 7 anni. Un incontro a Roma per fare il punto sul futuro della sanità italiana.
A condividere questo nuovo approccio anche Monica Piovi, Consigliere regionale della Toscana, settore Provveditorato, gare e contratti e manutenzione sedi, che ha confermato come da anni anche la Regione Toscana abbia introdotto nuovi parametri, quali il monitoraggio dei risultati sul paziente soprattutto su tecnologie a forte impatto economico. “I criteri di valutazione si spingono anche sui temi di sostenibilità ambientale e sociale, chiedendo all’industria di partecipare con responsabilità e attenzione”. Luca Merlino, direttore generale del Centro cardiologico Monzino ha sottolineato invece, la necessità di "introdurre nelle aziende sanitarie dispositivi innovativi come, ad esempio, il micro-pacemaker senza fili. Con l’innovazione digitale molte attività di follow-up dei pazienti possono essere fatte al di fuori dell’ospedale. Per questo motivo il sistema di rimborso DRG deve evolversi e valutare l’intera gestione della malattia in un’ottica bundle".
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso, nel corso del secondo panel, anche Giulio Siccardi, Direttore UOC Sistemi informativi, patrimonio gestione della logistica e provveditorato, portale della trasparenza di Agenas: "Oggi, con la fruizione aperta al cittadino del Programma Nazionale Esiti abbiamo dato impulso a una positiva competizione verso la migliore assistenza sanitaria. Agenas è inoltre impegnata nell’affrontare la sfida della sanità digitale. Durante il Covid tutti noi abbiamo sperimentato l’importanza di poter fruire di prestazioni sanitarie anche a distanza, ad esempio con le tele-visite. Sono state esperienze importanti, anche se pionieristiche e a volte un po’ improvvisate pur animate dalla buona volontà, che oggi nell’ambito del Pnrr vengono inquadrate in uno scenario organico e omogeneo da diffondere su tutto il territorio nazionale, in modo che tutti i cittadini possano usufruirne alla stessa maniera. Nell’affrontare questa sfida, il pubblico ha bisogno di superare il concetto di cliente/fornitore e quindi di vedere il mondo dell’imprenditoria privata come risorsa progettuale a cui attingere per le competenze e i contributi che può dare nell’affrontare questa sfida. In questo senso Agenas, ad esempio, nell’appaltare i servizi della piattaforma nazionale di telemedicina non ha fatto un appalto tradizionale, ma una partnership pubblico-privato con un percorso che ha consentito al mondo dell’imprenditoria privata di contribuire alla progettualità”.
Al centro del sistema rimane il cittadino, che diventa paziente nel momento in cui emerge un bisogno di salute. “Oggi parliamo di valore – ha affermato Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale Cittadinanzattiva – e la sanità digitale può sicuramente contribuire al valore delle cure, della prossimità ai pazienti e ai cittadini. E’ importante dal punto di vista dell’accesso all’assistenza, semplificando ad esempio una serie di percorsi, ma c’è poi tutto l’ambito della sanità digitale come possibilità di cura, di assistenza, di contatto con il medico o con l’operatore sanitario anche per la via digitale che può essere, insieme alla prossimità fisica, un ottimo modo per i cittadini di continuare ad avere un rapporto con la propria sanità. La digitalizzazione è sicuramente uno strumento, non uno scopo, un fine, quindi molto sta a come il sistema, l’insieme del servizio sanitario saprà utilizzare tutta una serie di tecnologie e come i cittadini faranno un percorso di empowerment per diventare capaci essi stessi di utilizzare queste tecnologie. L’insieme potrà certamente garantire più valore alle cure, alla salute, esiti migliori per i pazienti”.
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