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Martedì 04 APRILE 2023
Ospedale di Cuneo. Pd a Regione: “Tanti annunci e zero ospedali”

È una “legislatura persa” in Regione dal punto di vista dell’edilizia sanitaria: lo dicono i vertici del Partito democratico, riunitisi nel pomeriggio di ieri per un sit in davanti all’ospedale Santa Croce di Cuneo. La manifestazione arriva a pochi giorni dalle dimissioni del direttore generale dell'Aso Elide Azzan, seguite dall’addio della direttrice sanitaria Monica Rebora. “Da due anni fermi anche Città della Salute e Novara”.

È una “legislatura persa” in Regione dal punto di vista dell’edilizia sanitaria: lo dicono i vertici del Partito democratico, riunitisi nel pomeriggio di ieri per un sit in davanti all’ospedale Santa Croce di Cuneo. La manifestazione arriva a pochi giorni dalle dimissioni del direttore generale dell’Aso Elide Azzan, seguite dall’addio della direttrice sanitaria Monica Rebora.

Un terremoto che i democratici riconducono a tensioni latenti tra la dirigenza ospedaliera e l’assessorato regionale. Al centro dei discorsi il partenariato con i privati di Fininc, annunciato da Icardi come la soluzione prescelta per la costruzione del nuovo ospedale di Cuneo: “Si è voluto farlo in fretta, perché c’era urgenza di vendere un risultato ai giornali. Questo ha portato a un’inconciliabilità di posizioni”, così il consigliere regionale Daniele Valle, presente insieme ai colleghi Maurizio Marello, Mimmo Rossi e Raffaele Gallo.

Al Pd preoccupa lo stato dell’edilizia sanitaria: “Da quattro anni tutti gli ospedali sono fermi, anche i due che dovevano partire, la Città della Salute di Torino e Novara” attacca Marello. “In questo mandato non si farà nessun ospedale, c’è solo tanta confusione e tanti annunci sui giornali” sostiene Gallo.

Sulla sanità diseguale si nasconde l'idea di una società diseguale, dove va avanti chi ha i soldi” denuncia il neosegretario regionale del Pd Rossi, mentre la vicepresidente nazionale e deputata Chiara Gribaudo chiede chiarezza sul dopo Azzan: “Non serve un commissario, abbiamo bisogno di una dirigenza che possa lavorare sia sull'ordinario che sul progetto del nuovo ospedale”.

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