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Giovedì 06 APRILE 2023
Schillaci e gli “assassini” del Ssn



Gentile Direttore,
ci vorremmo soffermare su alcune frasi del ministro della Salute estrapolate dal suo intervemto al convegno sulla sanità promosso da Fratelli d’Italia: “C'è chi vorrebbe celebrare il funerale del Servizio sanitario nazionale e fa sorridere che gli stessi che vorrebbero celebrare questo funerale sono stati gli assassini che negli ultimi dieci anni hanno contribuito a determinare una situazione complessa che abbiamo ereditato e con grande tenacia stiamo affrontando. Lo facciamo partendo dal capitale umano, insieme agli stakeholder, a quanti ogni giorno sono sul campo”.

Che l’attacco a chi ha governato nell’ultimo decennio la sanità sia diventato sempre più frequente e comune tra chi sul campo ha sofferto da operatore o da cittadino la pandemia e la crisi del SSN è comprensibile, se non nei toni, certamente in buona parte dei contenuti.

Ma è certo che quelle parole pronunciate dal ministro (salvo smentite per ora non prevenute) lasciano quanto meno perplessi perché coinvolgono indiscriminatamente senza alcuna riflessione di merito tutti, tranne Fratelli d’Italia che non ha governato a livello centrale nel periodo incriminato (per fortuna, aggiungiamo, se teniamo conto di come sta gestendo la sanità nelle Marche).

E perché non tengono conto di una serie innumerevoli di questioni che qui ci limitiamo ad accennare e che andrebbero almeno sfiorate in una analisi critica che non è certo il Ministro Schillaci il primo a fare:

Quanto alle cose fatte dal nuovo governo nei suoi primi mesi, citare il Piano Oncologico Nazionale suona quasi ridicolo. Vuole il Ministro l’elenco dei Piani Nazionali fatti dagli assassini negli ultimi 10 anni? Il Piano Nazionale della Prevenzione, il Piano Nazionale Demenze, il Piano della Cronicità … Dobbiamo continuare? Come se fare un Piano equivalesse poi a realizzarlo. Quanto alle modifiche del DM 70 e del DM 77 il Ministro si accomodi: siamo tutti ansiosi! Del resto è suo compito farlo.

Claudio Maria Maffei e Giuseppe Zuccatelli

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