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Giovedì 06 APRILE 2023
Ssn. Omceo di Firenze: “Scendiamo in piazza per salvarlo”

Va al dunque il presidente Pietro Dattolo, che alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute, che si celebra domani, lancia l’appello ai cittadini a manifestare a tutela della sanità pubblica. “Questa non è una battaglia a tutela di medici, infermieri e operatori sanitari, ma dei cittadini stessi. Servono più risorse sul Fondo sanitario nazionale da distribuire alle regioni. La salute non può rientrare nel pareggio di bilancio”.

“Il tempo sta finendo. I cittadini devono sapere che per la sanità toscana e italiana è un momento fondamentale di snodo. Quel bene fondamentale, sancito dalla Costituzione, che è il sistema sanitario nazionale, pubblico e gratuito, è in reale crisi. Scendiamo in piazza per salvarlo”. A lanciare l’appello è Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze e provincia, in vista della Giornata Mondiale della Salute di domani, 7 aprile.

"Non commettiamo l'errore di illuderci che il Pnrr risolverà i problemi – prosegue Dattolo -: i fondi europei saranno utilizzati per creare opere strutturali, per tecnologie e formazione, ma quello di cui abbiamo bisogno sono maggiori risorse e personale che salvaguardino il sistema pubblico. Occorrono - aggiunge il presidente dell’Omceo Firenze - più soldi, almeno 8 miliardi in più, sul Fondo Sanitario Nazionale da poter distribuire alle regioni. L'investimento attuale è tornato indietro, al 6% sul Pil”.

Seco do Dattolo, “siamo talmente abituati ad avere un servizio di eccellenza, gratuito e funzionante, che quasi non si percepisce la pericolosità di rimanere senza. Non si comprende il rischio di spostarci verso la prevenzione e la cura a pagamento. Ragioniamo però di quali sarebbero i costi. Vogliamo davvero un modello di assistenza e sanità, come in molti Paesi all'estero, in cui la salute è sinonimo di ricchezza?”.

"La salute non può rientrare nel pareggio di bilancio – conclude il presidente dell’Omceo di Firenze -. L'appello è alla popolazione, perché questa non è una battaglia a tutela di medici, infermieri e operatori sanitari, ma dei cittadini stessi. Si prenda coscienza - conclude il Presidente dell'Ordine - del valore straordinario del nostro sistema pubblico, invidiato a livello mondiale e difendiamolo. Non mancano le risorse, è una questione di priorità. La pandemia avrebbe dovuto insegnarlo".

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