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Giovedì 20 APRILE 2023
Inquinanti ambientali aumentano rischio di infezioni da virus respiratori nelle donne in gravidanza

Un nuovo studio USA mostra che l'esposizione a particelle ultrafini durante la gravidanza aumenta il rischio di infezioni virali respiratorie nelle gestanti. Secondo i ricercatori è fondamentale che le donne incinte nei centri urbani ricevano vaccinazioni e adottino misure preventive che ne limitino l'esposizione alle particelle ultrafini.

L’esposizione a particelle ultrafini durante la gravidanza aumenta il rischio di infezioni virali respiratorie, tra cui l’influenza, il virus sinciziale respiratorio e il SARS-CoV-2. L’evidenza emerge da una ricerca coordinata da un team della Texas A&M University e pubblicata da Particle and Fibre Toxicology. Secondo i ricercatori – guidati da Natalie Johnson, professoressa associata presso il Dipartimento di salute ambientale e occupazionale della Texas A & M University School of Public Health – è indispensabile che le donne in gravidanza che vivono in città, in cui l’impatto con le particelle ultrafini è maggiore, siano vaccinate e attuino misure preventive che ne limitino l’esposizione a questi agenti.

Johnson e colleghi sottolineano che ci sono diverse caratteristiche fisiologiche che spiegano la suscettibilità materna alle infezioni virali. Tra queste, l’aumento della gittata cardiaca e la diminuzione del volume corrente – la quantità di aria che si muove dentro o fuori dai polmoni con ogni ciclo respiratorio – oltre ai cambiamenti immunologici come la modulazione selettiva dei sottogruppi di cellule immunitarie per proteggere il feto in via di sviluppo.

“Sappiamo che l’inquinamento atmosferico colpisce il sistema immunitario polmonare, rendendo gli individui più suscettibili alle infezioni virali”, conclude Natalie Johnson. “Sappiamo anche che le donne incinte sono già ad aumentato rischio di influenza grave. Sorprendentemente a oggi gli studi non hanno indagato gli effetti combinati della gravidanza, dell’inquinamento atmosferico e dell’influenza. I nostri risultati dimostrano la necessità di studiare ulteriormente queste interazioni al fine di prevenire impatti a breve e forse lungo termine sulla salute materna”.

Fonte: Particle and Fibre Toxicology 2023

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