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Venerdì 21 APRILE 2023
Meloni ha scelto Renato Brunetta per la presidenza del Cnel

La nomina ieri in Consiglio dei Ministri. Il professor Brunetta nella XVI legislatura è stato ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione nel governo Berlusconi IV (2008-2011), ruolo che ha ricoperto nuovamente nel governo Draghi (2021-2022). Nel 2022 ha lasciato Forza Italia, di cui è stato per anni autorevole rappresentante, in polemica per le modalità che portarono alla caduta del Governo Draghi.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato ieri la nomina del prof. Renato Brunetta a Presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro è previsto dall’art. 99 della Costituzione della Repubblica Italiana entrata in vigore il 1º gennaio 1948. Fu istituito, però, solo 10 anni dopo, con la legge n. 33 del 5 gennaio 1957.

Il Cnel è composto di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa.

È organo di consulenza delle Camere e del Governo per le seguenti materie:


Ha inoltre l'iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge.

Sulla base della legge n. 214/2011, esso conta di 65 membri così suddivisi:
I membri del Consiglio restano in carica per cinque anni e possono essere riconfermati.

Renato Brunetta, già membro di Forza Italia, di cui è stato per anni autorevole rappresentante e che ha lasciato nel 2022 in polemica per le modalità che portarono alla caduta del Governo Draghi, è stato eurodeputato dal 1999 al 2008, quindi deputato dal 2008 al 2022.

Nella XVI legislatura è stato ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione nel governo Berlusconi IV (2008-2011), ruolo che ha ricoperto nuovamente nel governo Draghi (2021-2022).

Dissentendo dalle decisioni assunte da Forza Italia nel luglio 2022 nel corso della crisi del governo Draghi, ha deciso di abbandonare il partito e non ricandidarsi alle elezioni politiche del 25 settembre.

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