quotidianosanità.it
Gentile Direttore, In Italia, secondo i dati dell’ISTAT gli anziani dai 65 anni in avanti, agli inizi del 2022 erano circa 3 milioni in più rispetto al 2002 (pari al 23,8% della popolazione totale), mentre si stima che tra venti anni, nel 2042 saranno quasi 19 milioni (pari al 34% della popolazione). Non confortano neanche i dati riguardanti gli anziani non autosufficienti che nel 2019 sono 3 milioni e 150 mila, pari a circa il 5% della popolazione. Questo quadro demografico conferma chiaramente la necessità per gli anziani e i non autosufficienti di disporre di servizi socio-sanitari e di ambienti urbani adatti alle loro particolari necessità. Idee, linee progettuali e risorse, ci sono a partire da quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inoltre, proprio di quest’anno è anche la guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sui “Programmi nazionali per città e comunità a misura di anziano”, che offre molte indicazioni assistenziali e riferimenti all’urbanistica delle città per facilitare la vita di anziani e disabili. Tutto ciò può considerarsi un valido riferimento progettuale anche per le nuove progettazioni a valere sul PNRR. Basti pensare a quelle azioni di programmazione ed organizzazione volte al potenziamento dei servizi territoriali che insistono sulla realizzazione di reti integrate di assistenza primaria, al miglioramento dell'accessibilità ai servizi ambulatoriali e dell’assistenza domiciliare, al potenziamento dei servizi di prevenzione e promozione della salute. La transizione digitale e la spinta all’innovazione tecnologica si concretizzano, in termini di salute, nell'uso di dispositivi e sensori per monitorare la salute a domicilio, nella teleassistenza e telemedicina per offrire soluzioni a supporto dell’autonomia e della sicurezza degli anziani e delle persone non autosufficienti. Le indicazioni internazionali dell’OMS, per la realizzazione di ‘Programmi nazionali per città e comunità a misura di anziano’, trovano un’evidente convergenza con le indicazioni del PNRR sui progetti di “Rigenerazione urbana e housing sociale”, che prevedono investimenti in progetti, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, con particolare attenzione agli anziani e le persone non autosufficienti. A tal proposito il documento-guida dell’OMS presenta raccomandazioni e indicazioni specifiche che permettono di creare ambienti urbani “amici degli anziani”, capaci di favorire una qualità della vita migliore a queste persone. Purtroppo, la struttura urbana delle nostre città spesso incide negativamente sulla vita delle persone disabili in Italia, a partire dalla difficoltà di spostamento. Basti pensare che solo il 14,4 per cento delle persone con disabilità si sposta con i mezzi pubblici urbani, contro il 25,5 per cento del resto della popolazione. Nel documento-guida dell’OMS vengono indicate soluzioni per ambienti che devono dimostrarsi il più possibile accessibili, inclusivi e sicuri, promuovendo una partecipazione attiva degli anziani alla vita della comunità, come ad esempio, attività sempre più intense per l’abbattimento delle barriere nei centri urbani. I riferimenti strutturali interessano punti focali dell’ambiente urbano, come le abitazioni, i trasporti pubblici, gli spazi esterni e le caratteristiche degli edifici. Sono evidenziati i fondamentali aspetti legati al sostegno alla comunità e servizi sanitari, comunicazione e informazione, partecipazione sociale, nonché il rispetto e l’inclusione sociale, la partecipazione civile e il lavoro. L’aiuto ad una ampia fascia della popolazione che invecchia rapidamente e il sostegno alle persone non autosufficienti non solo è un sacrosanto impegno sociale, ma anche un concreto segnale che va ad arginare l’evidente deterioramento dei servizi di Sanità Pubblica del nostro Paese. Le risorse del PNRR ci sono e devono essere utilizzate al meglio, così come sono a disposizione dei decisori politici e tecnici concrete indicazioni progettuali per contrastare il disagio e assicurare ai cittadini una migliore qualità della vita. Ad oggi, tuttavia, l’avanzamento dei progetti a valere sulle risorse del PNRR sembra ancora procedere con lentezza. Speriamo solo di non inseguire ancora l’ennesima occasione perduta per il nostro Paese. Antonio Alfano,
stampa | chiudi
Venerdì 19 MAGGIO 2023
Sostegno anziani e non autosufficienti concreto segnale per arginare deterioramento sanità
invecchiamento e non autosufficienza si stanno confermando come un serio problema, in Europa e nel nostro Paese. Secondo i dati di Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, nell’arco di mezzo secolo, tra 2002 e 2050, le persone con più di 65 anni rappresenteranno il 64% della popolazione adulta e quelle con più di 80 anni passeranno da 14,8 a 37,9 milioni.
Medico di Sanità Pubblica, già direttore di Strutture Complesse di organizzazione, programmazione sanitaria e comunicazione presso Aziende Sanitarie territoriali e ospedaliere
© RIPRODUZIONE RISERVATA