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Martedì 23 MAGGIO 2023
Decreto Bollette. CIMO-FESMED: “La possibilità di partecipare ai concorsi non si tocca”

La Conferenza delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e la Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica chiedono di non estendere la possibilità di assumere gli specializzandi oltre il 2026. Il sindacato: “Posizione incomprensibile, serve riforma del sistema formativo”

“Invidio l’ottimismo della Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia e della Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica, secondo cui dal 2026 il problema della carenza di medici sarà risolto in ogni ospedale d’Italia, tanto da ritenere inutile la possibilità di continuare ad assumere gli specializzandi dal terzo anno. Ma se tale previsione si rivelasse corretta, gli specializzandi non avrebbero possibilità di essere assunti, poiché le graduatorie degli specialisti sarebbero sufficienti a colmare ogni posto disponibile, anche nei piccoli ospedali di provincia, dove al momento non vuole lavorare nessuno», dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, leggendo la mozione adottata dalle Conferenze in cui si richiede di non estendere la possibilità di assumere a tempo determinato gli specializzandi dal terzo anno oltre il 2026, “anno in cui l’aumento delle borse per i contratti dei medici in formazione specialistica messo in essere dal 2021 in poi produrrà i suoi effetti in termini di aumento reale del numero degli specialisti disponibile”.

“Ricordiamo – aggiunge - che gli specializzandi che partecipano ai concorsi rientrano in una graduatoria diversa rispetto a quella degli specialisti, a cui si attinge solo nel caso in cui non ci siano specialisti disponibili. Perché tanto clamore, allora? Non c’è dubbio – prosegue Quici - che l’intero sistema formativo debba essere riformato, andando nella direzione degli ospedali di insegnamento e di una nuova collaborazione tra ospedali e università. Ma non c’è alcuna ragione per precludere agli specializzandi la possibilità di partecipare ai concorsi”, conclude.

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