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Giovedì 25 MAGGIO 2023
Carenza mmg. Mattia (Pd): “Nel Lazio molte aree senza medici di base. Sanare anomalia su Roma”

La consigliera chiede “un intervento urgente” per r coprire la domanda di medici in provincia e nei piccoli centri, ma anche per “sanare l’anomalia sul vasto territorio di Roma”, dove ai medici è consentito “aprire lo studio in qualsiasi zona”. Per Mattia non basta, infatti, garantire il corretto rapporto medici/abitanti, va assicurata la capillarità degli studi medici di Roma in modo da non lasciare zone della città scoperte.

L’attuale carenza di medici di base nel Lazio, che secondo i datidel report GIMBE è destinata ad aggravarsi ulteriormente, impone, secondo la consigliera regionale PD del Lazio, Eleonora Mattia, che p anche presidente del Comitato Regionale di Controllo Contabile, “un intervento urgente per coprire la domanda in provincia e nei piccoli centri e sanare l’anomalia che riguarda il vasto territorio di Roma Capitale, dove, secondo l’attuale normativa regionale, i medici individuati possono aprire lo studio in qualsiasi zona, a prescindere dal fabbisogno della popolazione e a differenza di quanto disposto dalla Regione in altri Comuni del Lazio dove invece i bandi per la copertura delle zone carenti di assistenza primaria indicavano vincoli precisi in base alle necessità del territorio”.

“Nel Lazio – spiega Mattia in una nota - dei 5mila medici di medicina generale in servizio fino a quattro anni fa ne rimangono attualmente 4.400, il 30% dei quali andrà in pensione nei prossimi tre anni, mentre, a conclusione delle procedure di assegnazione degli incarichi vacanti per il 2022, sono risultati ancora vacanti 440 incarichi e, secondo il Rapporto GIMBE il Lazio nel 2025 sarà la Regione che in Italia sconterà la maggior riduzione di medici di base con 584 unità in meno”.

In questo scenario, per la consigliera Dem “la discrezionalità dei medici di base nella scelta su dove aprire il proprio studio sta già lasciando scoperte molte zone di Roma, come segnalatomi da numerosi cittadini, e rischia di compromettere l’accesso alle cure di base per molti pazienti. Emblematico è il caso della zona di Ponte Galeria, dove ci sono due medici di base, con 1500 assistiti a testa, che andranno in pensione il prossimo 30 maggio, lasciando così 3mila pazienti scoperti”.

Sulla criticità Mattia è intervenuta anche, come prima firmataria, con una mozione in cui si chiede al presidente Rocca, di “indicare, a partire dal prossimo bando per la copertura delle zone carenti di assistenza primaria, vincoli di apertura nelle zone del territorio di Roma Capitale che risultino effettivamente carenti di medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, al fine di garantire a tutti i cittadini non solo il rapporto ottimale previsto di un medico ogni 1000 abitanti residenti, ma altresì la vicinanza di studi medici facilmente accessibili anche a persone anziane o comunque con ridotta mobilità o che si muovono con i mezzi pubblici, soprattutto in periferia”.

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